Le impostazioni predefinite permettono a Google di spiarti dal microfono del tuo telefono: ecco cosa devi fare per avere più privacy.
La privacy è qualcosa di cui non sentiamo il bisogno finché qualcuno non ce la toglie. Nella vita di tutti i giorni, infatti, siamo soliti comportarci come se questa fosse garantita e rispettata da tutti, come se non ci fosse bisogno di leggi e regole che la preservino e la tutelino. Solo nel momento in cui ci troviamo di fronte ad una violazione del nostro provato ci rendiamo conto di quanto sia importante e di quanto facciano comodo delle regole e delle leggi che servono a preservarla.
Così è successo anche per quanto riguarda la privacy sul web. Il debutto di Facebook ha infatti portato tantissime persone a rinunciare volontariamente all’anonimato e quindi in parte alla privacy. Questo è andato bene a tutti, finché non si è scoperto che le nostre preferenze potevano essere vendute ad aziende esterne ai social per le finalità più disparate. Solo in quel momento in molti si sono resi conto dell’importanza delle informazioni e dei dati forniti, e si sono resi conto di quanto sia fondamentale preservare la privacy in un contesto del genere.
Oggi tutte le aziende che operano sul web, tramite siti internet, social network, browser e applicazioni, hanno l’obbligo di comunicare sia i nomi dei partner sia l’utilizzo che vorrebbero fare dei nostri dati. Prima di ogni accesso ci vengono fornite tutte le informazioni necessarie per decidere cosa fare e fin dove accettiamo l’ingerenza nella privacy. Lo stesso fa Google, informandoci anche che raccoglieranno dati dalla nostra attività web e sul cellulare.
Google: come proteggere la propria privacy con pochi click
Se i più accorti di noi leggono attentamente le informative, specialmente quelle sulla privacy, prima di dare il consenso e avviare una qualsiasi attività, molti prima accettano e poi si pongono domande. La verità è che pur di velocizzare l’operazione siamo disposti a concedere il consenso rapidamente e così facendo diamo l’opportunità a Google e a chiunque altro di fare ciò che vogliono dei nostri dati.
Se abbiamo accettato ciecamente le impostazioni di Google, ad esempio, i nostri dati di navigazione saranno estrapolati e utilizzati. Se possedete uno smartphone Android o Google, le informazioni potrebbero essere catturate anche dal microfono. La situazione però non è irreversibile e si può sempre fare un passo indietro per tutelare la nostra privacy. Se vi scoccia che Google tenga traccia delle vostre ricerche e di ciò che dite, vi basta entrare nelle impostazioni del vostro account per bloccarlo.
Per tutelarvi andate sulla home del browser da smartphone, quindi cliccate sull’icona (che può avere l’iniziale del vostro nome o un’immagine se l’avete inserita) che si trova in alto a destra. Una volta fatto, clicca su “Gestisci il tuo account” e in seguito su “Dati e Privacy“. A questo punto vi troverete davanti ad un menu nel quale dovete scegliere “Impostazioni cronologia” e successivamente “Attività Web e app“.
Entrati in questo menu dovete scorrere sino alle impostazioni secondarie e vi troverete davanti a due voci che sono di default flaggate. La prima è “Includi la cronologia di Chrome e le attività svolte su siti, app e dipositivi che usano i servizi Google“, mentre la seconda è “Includi attività vocale e audio”. Per evitare che vengano raccolti dati, vi basterà togliere la spunta da queste due voci e la vostra privacy sarà maggiore quando utilizzate lo smartphone.