Il caffè è certamente una delle bevande più amate dagli italiani, per alcuni irrinunciabile. Berne troppi può avere però effetti negativi per l’organismo.
Carburare la mattina appena svegli può non essere semplice, soprattutto per chi ha la necessità di alzarsi prestissimo e lavora in un posto lontano da casa. Chi ha la possibilità di arrivare a destinazione con il treno può approfittarne per fare un piccolo sonnellino, ma c’è il rischio concreto che con il passare delle ore la stanchezza si faccia comunque sentire, specialmente se si hanno compiti impegnativi da svolgere.
È proprio per questo che la prima cosa a cui molti non possono rinunciare una volta alzati dal letto è il caffè, che spesso non resta però l’unico preso nel corso della giornata. Molti ne bevono poi un altro a metà mattina, subito dopo pranzo e, in alcuni casi, anche a metà pomeriggio e prima di dormire. Ma è davvero un bene?
Rinunciare al caffé per molti è davvero impossibile
Per molti l’idea di trascorrere qualche giorno senza il caffè può risultare davvero difficile da accettare. Anche su questo ambito, però, i gusti possono essere constrastanti: c’è chi infatti preferisce affidarsi alla caffettiera di casa e puntare sulla tradizione, mentre chi non può fare a meno, almeno una volta al giorno, di quello del bar.
Quello delle macchinette presenti in tutti i posti di lavoro, invece, non è certamente sempre l’ideale, ma per i veri cultori di questa bevanda può andare bene anche quello all’occorrenza.
Il dibattito è aperto però anche in merito alla quantità, aspetto però su cui non tutti sono concordi. I medici, infatti, sottolineano di non abusarne, nonostante siano consapevoli che inserirlo nella propria quotidianità garantisca benefici anche per l’organismo.
L’ideale sarebbe non andare oltre i 400 milligrammi al giorno, equivalente di quattro tazzine, per un uomo adulto che non ha grandi problemi di salute. In generale, però, il limite non è mai uguale per tutti, visto che molto può dipendere anche dall’età e da eventuali patologie presenti. Non a caso, spesso viene consigliato di ridurlo per chi soffre di pressione alta, nonostante una recente ricerca scientifica abbia smentito questa teoria: l’effetto generato dalla caffeina verrebbe infatti compensato dalle altre sostanze presenti.
Attenzione a questi sintomi
Tutti i medici invitano comunque a livello generale a prestare attenzione ai segnali che può mandarci il nostro corpo, specialmente se non si sono mai riscontrati prima. Questo non significa certamente allarmarsi al primo problema, ma cercare di non sottovalutare eventuali situazioni “strane”.
Questo vale anche per il caffè, che può comportare disturbi particolari quando se ne consuma troppo. Ci sono in particolare segnali ad hoc che confermano questa idea. Ecco quali sono.
- Ansia e nervosismo: non è un luogo comune, come molti potrebbero pensare. Se una persona solitamente calma e tranquilla tende ad alzare la voce o a reagire male può essere indice dell’effetto che la caffeina ha sul sistema nervoso centrale, con atteggiamenti poi difficili da controllare.
- Difficoltà a prendere sonno: chi è abituato a bere più tazzine al giorno spesso non ci fa caso, ma se non si riesce a dormire con regolarità si dovrebbe pensare di ridurre la quantità e soprattutto di non prenderlo mai dopo cena.
- Mal di testa frequenti: molti consigliano il caffè, soprattutto non zuccherato, in caso di emicrania, ma a volte può essere dovuta proprio alla bevanda stessa, generata dalla deidratazione.
- Lunette delle unghie: unghie con un aspetto non regolare sono spesso indice di problemi di vario tipo, alcuni di questi generati proprio dal numero eccessivo di caffè. Troppa caffeina influisce sull’assorbimento del ferro, che può generare anemia. Fare ogni tanto gli esami del sangue non sarebbe un male.
- Disturbi allo stomaco: la caffeina è in parte acida e può avere effetti lassativi. Attenzione quindi se l’intestino non funziona regolarmente.