Se siete mai andati in bagno in aereo, vi sarete chiesti almeno una volta che fine fanno i rifiuti. Ecco tutta la verità.
Siamo in aereo, pronti per il viaggio dei nostri sogni. Il volo è lungo e dobbiamo andare in bagno: ci stringiamo in quel piccolo cubicolo per qualche minuto, tiriamo la sciacquone ed è fatta. Ma vi siete mai chiesti che fine fanno i rifiuti del bagno dell’aereo? A migliaia di metri di quota dal suolo, è una domanda più che lecita da porsi. In questo articolo andremo a scoprire tutti i dettagli di questa stravagante curiosità.
Le regole e le accortezze da seguire durante un volo in aereo sono decisamente molte: tutte sono pensate innanzitutto per la sicurezza dei passeggeri e della crew a bordo del velivolo; in secondo luogo alcune regole servono semplicemente alla civile convivenza di tutti i passeggeri durante la tratta di volo, che in alcuni casi può essere lunga diverse ore. Conoscere il funzionamento di un aereo e dei suoi servizi può essere utile per mantenere un comportamento civile e adeguato e soprattutto non compiere azioni potenzialmente pericolose.
Com’è facilmente possibile immaginare, i bagni dell’aereo non funzionano come i comuni bagni a terra, collegati al sistema fognario nella maggior parte dei casi. Quello utilizzato sui velivoli è un sistema di raccolta, in quando i rifiuti non possono essere dispersi in quota, durante il volo. Il primo bagno chimico è stato introdotto sugli aerei nel 1975; tuttavia l’uso prolungato di questi sistemi si è rivelato poco funzionale e soprattutto poco igienico. Per questo si è sentito il bisogno di pensare a sistemi più igienici ed efficaci, che all’inizio sono stati implementati solo sugli aerei intercontinentali e nelle business class; oggi si trovano su tutti gli aerei, anche per le tratte più brevi.
Come spiegato in precedenza, un sistema di scarico è impossibile da utilizzare in volo, per questo le toilette degli aerei usano un sistema di aspirazione: quando tiriamo lo sciacquone, i rifiuti vengono aspirati e trasportati attraverso un sistema di tubature che arrivano fino alla parte posteriore dell’aereo, dove sono collocati dei serbatoi sigillati appositi. Questi contenitori vengono poi svuotati durante la fase di pulizia e rifornimento de mezzo in aeroporto, grazie a dei camion non dissimili a quelli degli autospurghi. Per l’acqua del lavandino, invece, il percorso è più breve: l’acqua viene riscaldata nelle tubature per evitare il congelamento (data la bassa temperatura in quota) e viene scaricata all’esterno tramite un sistema di nebulizzazione.