È successo a Catania, dove una pensionata di 78 anni ha ricevuto una casa in eredità a seguito del decesso di uno zio. E al suo interno ha trovato un vero e proprio tesoro.
È uno di quegli eventi che, in termini finanziari, possono cambiare il corso della vita. Un po’ come vincere alla lotteria. Anche se, a ben vedere, in questo caso non vi era alcuna aspettativa, come invece viene ingenerata quando si compra il biglietto che si spera possa essere il fortunato. Al contrario, il tutto è avvenuto in maniera totalmente imprevista ed inaspettata.
È capitato alla signora Francesca Marino, una pensionata di 78 anni di Latina. A seguito del decesso di un suo zio celibe e senza figli, essendo rimasta la sua unica erede è diventata quindi legittima proprietaria dei suoi beni. Tra questi, una casa di campagna in Sicilia, nella città di Catania.
Il che, forse, potrebbe rischiare di risultare più un grattacapo che un vantaggio per la signora Marino, tanto in considerazione della distanza dalla casa di Latina quanto anche dell’età. Almeno in termini di usufrutto continuativo o per villeggiature temporanee personali, nonché per eventuali gestioni a beneficio di affittuari o, ancora, nel caso di decisione di cessione attraverso vendita per agenzia: tutte circostanze non sempre così facili da gestire. Ma più della casa in sè, la sorpresa è giunta da quello che la signora ha trovato contenuto al suo interno.
Il tesoro scoperto all’interno della casa e l’utilizzo che la signora Marino può farne
Lo zio della signora Francesca aveva nel tempo accumulato un vero e proprio tesoro che custodiva all’interno della casa e, nello specifico, nell’intercapedine di un muro. Al suo interno, infatti, la signora ha trovato tantissime banconote di vario taglio, per un totale di ben 180 milioni. La valuta é omessa volontariamente perché, all’incredibile sorpresa, é seguita anche una sorte di “beffa”, almeno all’apparenza.
Le banconote ritrovate, infatti, sono nella valuta delle vecchie Lire italiane. Ed avendo la Lira cessato di avere corso legale oltre vent’anni fa, ovvero il 28 Febbraio 2002, non solo non ha più valore di mercato per effettuare transazioni e scambi in danaro, ma non é nemmeno così semplice convertirla nella valuta corrente dell’Euro.
Anzi vale proprio l’esatto contrario: perché quando la signora Marino si è rivolta alla Banca d’Italia per effettuare il cambio, si è sentita rispondere con un drastico “No”. Secondo la Banca, infatti, trascorsi dieci anni dall’entrata in vigore dell’Euro, non è più possibile effettuare alcuna conversione, quindi a partire dal 28 Febbraio 2012. Ed effettivamente, come confermato dagli avvocati della signora, “attualmente in Italia esiste una prescrizione ordinaria decennale per l’esercizio dei diritti di credito”. Dunque il tesoro é in realtà ormai una proprietà che non ha valore? Non secondo gli avvocati, perché “il termine iniziale dei dieci anni decorre da quando il soggetto può far valere il proprio diritto (art. 2935 c.c.), quindi nel caso di specie dalla data di ritrovamento delle banconote, ritrovamento che risale a poco tempo fa”.
Secondo i suoi difensori, la legge sta quindi dalla parte della signora Marino. Ed ora non le resta che attendere che i suoi avvocati Fabrizio Cerasa e Angela Putzulu riescano a convincere anche la corte competente riguardo al fatto che la conversione sia effettivamente un diritto a lei spettante.