Lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, secondo gli studiosi, metterà a rischio moltissimi lavoratori, in particolare alcuni mestieri.
L’AI sta facendo passi da gigante, forse molto più veloci di quello che si poteva immaginare fino a qualche anno fa, al punto che alcuni dei maggiori esperti del settore tech come Elon Musk hanno firmato un documento per chiedere la sospensione di almeno sei mesi nello sviluppo, fino a quando non ci saranno solidi elementi di garanzia sulla sicurezza della nuova tecnologia.
Siamo di fronte all’ennesimo cambiamento senza precedenti per la storia dell’umanità, qualcosa che riguarderà la vita in generale ma anche, prima di tutto, il lavoro.
L’Intelligenza Artificiale è in grado di fare moltissime cose, in poco tempo e con grande efficienza e questo, secondo gli studiosi del campo, si traduce in una progressiva inutilità dei lavoratori fisici che per quanto eccellenti nel proprio settore hanno tempi non equiparabili a quelli di una macchina.
Questo è stato per il computer in passato e per tutti i sistemi robotizzati che sono entrati nel processo di produzione, spesso sconvolgendolo. Il cambiamento non è una novità nella storia umana, ma c’è il rischio che stavolta sia troppo veloce. Quello che preoccupa dell’Intelligenza Artificiale è la capacità non solo di automatizzare i processi ma persino di prendere decisioni, con meccanismi che spesso sfuggono agli stessi scienziati che li hanno creati. Fare a meno non solo del braccio ma anche della mente umana è una prospettiva che diventa improvvisamente possibile.
L’impatto è stimato nel rischio per 300 milioni di posti di lavoro, con particolare incidenza per quelle mansioni che riguardano proprio l’utilizzo della mente. Secondo Goldman Sachs ovviamente sarà importante adattare bene la tecnologia affinché diventi ad uso e consumo per l’uomo ma non un sostituto. Dovrà quindi essere fondamentale per migliorare i processi, non per sostituire le persone. Ma la verità è che questo è facile a dirsi, meno a farsi.
Se diventerà possibile ottenere risultati simili o superiori a quelli dell’uomo ma a costi molto inferiore, evidentemente l’impatto su tutto il mondo del lavoro sarà devastante. A risentirne meno, secondo le analisi, saranno i lavori manuali. Queste mansioni, come l’installazione, la coltivazione, i lavori edili, seppur supportate dalla tecnologia richiedono necessariamente l’intervento umano. Non basta un sistema di sviluppo da remoto, ci vorrebbero costosissimi robot in grado di sostituire le capacità umane e quindi un dispendio economico notevole.
Con l’AI invece sono proprio i processi mentali ad entrare in competizione, e questo è il grande pericolo per tantissimi lavoratori che rischiano di essere sostituiti molto a breve.