Due attrici che hanno partecipato a un famoso film italiano sono finite nei guai con la giustizia. Ecco di chi si tratta.
Negli ultimi anni ci sono stati alcuni film che sono rimasti impressi nella mente degli spettatori che dopo la pandemia, hanno accolto con grande gioia la riapertura delle sale. Ma chi è finito in tribunale di recente? Ecco tutti i particolari di questa curiosa vicenda.
Non è la prima volta che si sente parlare di attori o attrici finiti in manette o in arresto. L’anno scorso Ezra Miller, star hollywoodiana protagonista del film The Flash, è stato arrestato alle Hawaii e poi rilasciato su cauzione. Per quanto riguarda il panorama nostrano, sempre nel 2022 Vincenzo Sacchettino, volto della serie tv Gomorra è stato arrestato durante un blitz antidroga insieme al padre.
Ma quali interpreti di una celebre pellicola hanno problemi con la legge? Il film a cui hanno partecipato ha riscosso parecchio successo guadagnandosi anche un sequel uscito nelle sale cinematografiche nel 2021. Ecco chi è coinvolto in questa strana storia.
Attrice chiamata in aula: ecco di cosa è accusata, il reato è grave
Alessandra Giudicessa, che nelle pellicole ‘Come un gatto in tangenziale’ e ‘Come un gatto in tangenziale – Ritorno a coccia di morto’ ha interpretato il ruolo della taccheggiatrice Pamela, insieme alla gemella Valentina, ha ricevuto una denuncia per ricettazione. Stando a quanto riportato da Repubblica l’ordinanza è giunta dalla procura di Roma e messa in atto dalla guardia di finanza, in particolare dal Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata (G.I.C.O.) della capitale.
Ad essere coinvolto, oltre alla brillante interprete è anche suo marito. Per entrambi è stato già emesso un avviso di inclusione nelle indagini preliminari. Ma di cosa sono accusati di preciso? Ai coniugi sono stati sequestrati, in totale, 115 mila Euro. Si tratta di due polizze vita per un valore di 80 mila Euro e due auto, comprate nel 2018 e 2019, per un totale di 35 mila Euro. I beni di quest’attrice risultano essere non corrispondenti rispetto a quanto riportato nella dichiarazione dei redditi.
Secondo il Tribunale di Roma tutti questi investimenti sono il risultato di un’attività delittuosa. In passato Giudicessa era già finita nel mirino della giustizia. Nel 2018, per esempio, era già stata beccata a rubare in un negozio di Viale Europa insieme alla sorella. Il conto della refurtiva era stato superiore a 4 mila Euro. L’anno seguente la donna era stata ritenuta socialmente pericolosa. Insomma questa storia dimostra che talvolta il passo dalla finzione alla realtà è breve.