In molti lavorano ma non vengono pagati. Ecco la proposta che potrebbe porre fine a una lunga serie di situazioni spiacevoli
Una delle cose più importanti nella vita è il lavoro. Esso rende un essere umano completamente indipendente, gli consente di costruirsi una vita piena, da single o in coppia, o in coppia con figli.
Il lavoro garantisce una certa stabilità, la possibilità di avere una casa di proprietà, di viaggiare, di acquistare bene e molto altro. È di certo una delle cose di cui non si può fare a meno, il primo requisito di totale indipendenza. Perderlo significa andare in difficoltà dal punto di vista economico, il che va a riversarsi, in difficoltà a pagare le utenze di casa, magari dei finanziamenti, le tasse, la spesa quotidiana e quant’altro.
Ma una cosa forse ancor peggiore di perderlo (se lo perdi puoi sempre cercarne un altro), è quello di lavorare e non essere pagati. Già, perché se lavori e il datore di lavoro non paga, il tuo tempo e le tue energie diventano vani. È quindi importante muoversi per esigere ciò che è un diritto del lavoratore. Ecco chi potrebbe intervenire in casi come questo.
Datore di lavoro non paga: come potrebbe intervenire l’Inps
Se il titolare del posto in cui state lavorando non vi paga, potrebbe intervenire l’Inps. Si tratta di una proposta avanzata dal sindacato UILA/UIL.
Sono in molti a doversela vedere con i crediti da lavoro, che è di certo una piaga del nostro tempo, e a detta del sindacato alla cui guida c’è Stefano Mantegazza, si potrebbe varare una norma che metta in campo un fondo di garanzia all’Inps. A che cosa potrebbe servire?
Ebbene, lo scopo sarebbe quello di far intervenire l’Inps, per l’appunto, in quei contesti in cui avvengano cose come quelle sopraccitate, ovvero di lavoratori che sono in attesa di essere pagati. È lo stesso Mantagazza che ci tiene a sottolineare come ci vorrebbero delle leggi che includano l’opportunità per i lavoratori di avere, in breve tempo, lo stipendio che non ha ricevuto.
L’ipotesi è, per l’appunto, quella di metter su «un fondo di garanzia gestito dall’Inps che, a seguito di una diffida accertativa emessa dai servizi ispettivi, intervenga a favore dei lavoratori erogando loro il credito accertato, senza doverli costringere a inseguire questo diritto attraverso complicate e lunghe procedure legali», spiega Mantegazza.
Vedremo se la proposta verrà ascoltata.