Uno studio svela l’età in cui si è più felici. Corrisponde a una determinata fase dell’esistenza, inaspettata, ma che secondo la scienza è quella in cui si vive meglio.
Spesso quando si pensa alla felicità la si percepisce come un qualcosa di inarrivabile. Come una meta troppo in alto, che una volta raggiunta è difficile da mantenere. Ma c’è un’età in cui tutto questo viene spazzato via: si tratta della fase di vita in cui si è più felici.
Se ogni caso è soggettivo, in generale secondo la scienza ci sarebbe un specifico momento di vita in cui gli individui si sentono più felici.
Ma cosa significa davvero essere felici? In una società dominata da condizionamenti e false credenze, spesso si confonde la felicità con l’euforia. Se questo sentimento sicuramente dà gioia è molto legato alle contingenze del momento. Si è raggiunto un obiettivo che sognavamo da tanto, si è comprata casa, la propria carriera ha conosciuto un salto, abbiamo detto il fatico sì, siamo diventati genitori: tutto questo accresce il senso di benessere, ma è comunque sempre connesso a fattori esterni.
La vera felicità invece è legata al nostro approccio alla vita. Corrisponde alla pace interiore, nella consapevolezza che ogni esistenza è un alternarsi di luci e ombre, tra giorni sì e quelli no. Ma la gratitudine per quello che siamo e l’amore per se stessi sono i pilastri di questa felicità che porta ad avere una visione positiva delle cose anche nelle sfide che la vita ci pone davanti. Come un marinaio provetto si è formato nella tempesta, anche noi navighiamo le avversità della vita con sicurezza grazie all’equilibrio raggiunto con la vera felicità.
L’età in cui si è più felici: il risultato di uno studio
Esiste un momento particolare nella vita in cui si raggiunge uno stato nel segno della felicità, vivendo così molto più leggeri.
A confermarlo una studio condotto da ricercatori delle Università di Melbourne e di Warwick, che hanno utilizzato un grafico a U per rappresentare il rapporto tra felicità ed età. Il gruppo di studiosi ha analizzato un campione composto da 1,3 milioni di persone, provenienti da 52 paesi. Quello che è stato osservato è un andamento a U della felicità. Nelle prime fasi di vita si vive un picco per poi crescendo attraversare fasi discendenti, ritrovando il sorriso con l’avanzare degli anni.
Se i primi anni di vita sono segnati dalla felicità, non è lo stesso nell’adolescenza, periodo in cui spesso si vivono insicurezze, tra scuola e vita sociale. Tra i 30 e i 40 anni sicuramente si è più consapevoli di se stessi. Tuttavia non si è così sereni per via del peso delle responsabilità e della corsa alla realizzazione. Tra i 40 e i 50 anni è tempo di fare bilanci e non mancano i casi in cui si vivono rimpianti e si fa di tutto per cambiare allo scopo di riscattarsi. Tra i 50 e i 60 anni le cose migliorano, visto che aumenta l’accettazione per quello che è stato, diminuendo la pressione degli obiettivi e dei rimorsi.
L’età in cui si è più felici corrisponderebbe al periodo tra i 60 e i 70 anni. Un periodo che corrisponde a una fase di rinascita, dominato dalla voglia di lasciarsi tutto alle spalle. A questa età non si teme più il giudizio altrui e si è più liberi di esprimere se stessi e coltivare le proprie passioni, ritrovando la serenità.