No, deep e dark web non sono la stessa cosa. Scopriamo insieme cosa sono, le loro differenze, ma soprattutto come navigare in completa sicurezza. Diventa un esperto pirata digitale!
Avrai sentito parlare almeno una volta nella vita della cosiddetta “parte oscura dell’Internet“. Ebbene, di questa parte poco cristallina in realtà si sa veramente poco e spesso si tende a confondere, se non addirittura a demonizzare, in toto il web e i pericoli che si possono trovare in rete.
Partiamo intanto da una differenza sostanziale: anche se usati per indicare la stessa cosa, in realtà deep e dark web non lo sono. Insomma, non sono sinonimi né tantomeno si possono usare termini interscambiabili. Detto questo, non ci resta che scoprire cosa sono deep e dark web e quali sono le differenze tra i due.
Con deep web, si intende la parte sommersa di Internet. In altre parole, si tratta di quella parte del web che non viene indicizzata dai motori di ricerca, qualsiasi esso sia. Insomma, non si troverà mai digitando il nome del sito, come facciamo nel caso di un sito di cucina o di sport per intenderci.
Nel deep web, però, troviamo molto spesso contenuti che in realtà troveremmo anche nel web “normale”. Nella maggior parte dei casi, infatti, si tratta solo di una mancata o errata indicizzazione. Motivo per cui i siti appena nati, quelli privati delle università o ancora delle aziende possono far parte a loro insaputa, proprio del deep web. In tutti questi casi, ovviamente, la navigazione è sicura e non si corrono troppi rischi.
Un discorso diverso è da fare, invece, per il dark web che rispetto, al deep, riguarda una parte ancora più profonda, e se vogliamo davvero oscura, della rete. Navigando in maniera totalmente anonima in questa piccolissima e misteriosa parte di Internet, si può trovare anche droga, armi, e affittare un sicario che uccida qualcuno al posto tuo. Insomma, tutto il mercato nero al completo.
Si tratta della parte più pericolosa della rete, intanto perché la polizia potrebbe, monitorando, scambiarvi per uno dei criminali che abita il dark web. Ma non solo. Nella maggior parte dei casi, infatti, i servizi e dei prodotti acquistabili non sono altro che delle truffe.
Se si conosce l’indirizzo, in realtà si può accedere a molti contenuti del deep web anche con Google o Bing, a dimostrazione del fatto che spesso la navigazione è sicura. Esistono, infatti, alcuni siti che raggruppano questi indirizzi creando una sorta di “Pagine Gialle” del deep web non indicizzate dai motori di ricerca. Questo ovviamente non accade col dark web.
Per accedere al dark web, è necessario usare specifici software per la navigazione anonima, in modo da avere una protezione sia sulla propria identità sia sulla cronologia delle pagine visitate. Fra i vari software che compongono il dark web, Tor è sicuramente il più conosciuto. Si tratta di un browser che si scarica gratuitamente e si può utilizzare per navigare normalmente. Tuttavia, per visitare tutti i “siti” che si trovano del dark web è necessario avere un indirizzo che utilizzi il dominio “.onion”.
Il dark web, però, ha anche un’importante “valenza politica” se vogliamo. In Turchia, infatti, quando il governo ha bloccato Youtube e Twitter, molti hanno utilizzato proprio Tor per raggirare la censura.