Sanremo, il giorno dopo. Un’edizione dagli ascolti record ma che ha lasciato dietro di sé un mare di polemiche. In fondo dov’è la novità?
Il Festival di Sanremo è l’evento televisivo dell’anno. Spesso lo si definisce così. Ma è una definizione estremamente riduttiva. Il Festival di Sanremo è molto di più. E’ lo specchio dei nostri tempi, comprensivo di tutti i cambiamenti presenti, e futuri prossimi, della nostra società. Che piacciano o meno.
Cambiamenti che sembrano non piacere ad una parte della politica italiana. Già prima dell’inizio dell‘Amadeus Quater, qualche politico si era sbilanciato augurandosi che la manifestazione canora non inviasse messaggi, a loro giudizio, “sbagliati”. E dopo alcuni “eventi” festivalieri si è alzata, veemente, la polemica.
Sanremo, le polemiche e il cambio di colore
Il Festival di Sanremo ha visto calare il sipario sull’edizione numero 73 soltanto da poche ore. Eppure già prima e durante l’andata in scena della kermesse musicale più famosa ed attesa dell’anno, vi erano stati dei messaggi tutt’altro che subliminali da parte della politica. Sentivano nell’aria, evidentemente, qualcosa che non avrebbero affatto gradito. I meravigliosi venti minuti di Roberto Benigni, che ha parlato della Costituzione, nell’anno del suo 75esimo compleanno, non sono stati digeriti completamente da alcuni parlamentari di centro-destra che sostengono la maggioranza del governo Meloni.
La presenza poi della campionessa di pallavolo, Paola Egonu, italianissima, aveva spinto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a dichiarare la sua speranza che la campionessa non parlasse di “un’Italia razzista“. Insomma la politica, soprattutto la parte che appoggia l’attuale governo, si è sentita in dovere di intervenire e mettere le mani avanti, preventivamente, sul Festival di Sanremo prima che questo si compisse sul palco del Teatro Ariston. E quando poi Rosa Chemical ha chiuso la sua esibizione con il bacio sulla bocca di Fedez, l’italica destra si è alzata in piedi. Indignata.
Alzata di scudi di Fratelli d’Italia
Il primo partito italiano, Fratelli d’Italia, ha attaccato duramente la dirigenza della Rai accusandola di non aver “controllato” con la dovuta attenzione i testi degli artisti intervenuti alla kermesse canora. Il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, di Fratelli d’Italia, in un’intervista rilasciata a Corriere TV, ha le idee molto chiare su quanto accadrà a breve: “Rappresento una parte politica che ha sfiorato il 30% e siamo i difensori dei valori tradizionali. Esprimeremo nuovi dirigenti“, queste le sue parole riportate da ilpost.it.
Su tale argomento ora la palla passa tra le mani della premier Giorgia Meloni, profondamente irritata da quanto accaduto nell’ultima edizione festivaliera. Si parla di un’immediata accelerata che porterebbe ad un repentino cambio dei vertici Rai e alle dimissioni dell’amministratore delegato, Carlo Fuortes. Secondo Fratelli d’Italia, infatti, avrebbe “perso il controllo dell’azienda“, come ci ricorda fanpage.it. Con la Restaurazione pronta a a riprendersi il Festival di Sanremo, una domanda sorge spontanea in vista della prossima edizione: “Amadeus lo condurrà per il quinto anno consecutivo?“.