Ormai non si parla d’altro: diffida formale per Amadeus. Il Festival della musica non manca di far parlare di sé con largo anticipo, come ogni anno.
Questa volta la polemica è ancora più accesa per l’annuncio di una partecipazione (sebbene in videocollegamento) quantomeno controversa. Partecipazione prevista in uno dei clou delle serate sanremesi. Avete capito di cosa (e di chi) stiamo parlando?
Questot ospite apparirà proprio alla fine delle esibizioni dei cantanti e prima dello spareggio finale. Una mossa alquanto coraggiosa, quella della Rai, ma estremamente controversa. Nonostante le varie polemiche, però, l’emittente nazionale non ha indietreggiato di un passo.
Per questo Adnkronos ha fatto sapere che, nelle ultime ore, l’Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi ha inviato una diffida formale alla Rai, nella quale hanno nuovamente invitato a non consentire la partecipazione dell’ospite in questione al Festival di Sanremo, dato il numero di lamentele ricevute dai consumatori.
La diffida dell’associazione utenti
Probabilmente avete capito già che l’ospite in videocollegamento in questione è il Presidente dell’Ucraina Zelensky.
Ebbene, secondo l’Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi, invitare Zelensky a partecipare – seppur da remoto – al Festival non è la mossa migliore per dimostrare la solidarietà italiana nei confronti del paese dell’est Europa.
La proposta inviata ai vertici e alla Commissione di Vigilanza Rai, è quella di escludere Volodymyr Zelensky dal festival ma osservare un minuto di silenzio per le vittime della guerra in Ucraina. L’Associazione ha inoltre annunciato la realizzazione del programma radiofonico ‘Ridateci Sanremo’, che andrà in onda in contemporanea al festival.
Nel programma non mancheranno interventi di tanti personaggi famosi e commenti sull’andamento del Festival; parteciperanno anche dei legali, che risponderanno alle domande del pubblico su alcune situazioni spinose, come il televoto.
Però dai, colpo è colpo. Al netto di tutto. Infatti non si parla d’altro (Prima regola del Manuale del Festival)
— Luca Bizzarri (@LucaBizzarri) January 27, 2023
Un vero e proprio movimento di riforma, che molti esponenti politici stanno sostenendo apertamente. Matteo Salvini ha già espresso il suo dissenso in merito all’ospitata di Zelensky: “Speriamo che Sanremo rimanga il Festival della canzone italiana e non altro”.
“Avranno fatto le loro valutazioni, quello che spero è che la guerra finisca il prima possibile e che il palcoscenico della città dei fiori rimanga riservato alla musica. Se guarderò il Festival sarà per ascoltare canzoni e non per ascoltare altro”.