Schindler’s List, la storia vera dietro al capolavoro di Spielberg: quello che nessuno sapeva ancora

Tra i più grandi capolavori di Steven Spielberg, non possiamo non citare Schindler’s List – la storia vera di un nazista che decise di tradire il partito in onore dell’umanità e della giustizia.

Ogni anno, precisamente il 27 gennaio, decorre la Giornata della Memoria – un’occasione importante per ricordare il genocidio degli ebrei e la crudeltà della dittatura nazista e fascista. Sabato 28 gennaio, in prima serata su Rete 4, assisteremo alla messa in onda di uno dei più grandi capolavori di Steven Spielberg, il film premio Oscar – Schindler’s List.

Steven Spielberg e i premi
La storia vera di Schindler’s List (Radio7.it)

Nell’opera, il talentuoso Liam Neeson veste i panni del nazista Oskar Schindler, entrato nella storia internazionale per aver salvato un migliaio di ebrei, tradendo in questo modo il partito al quale aderì precisamente nel 1939. La trama, avvolta dalla pellicola in bianco e nero, incontra l’unico punto di colore durante il rastrellamento del ghetto di Cracovia: una giovane bambina dai riccioli biondi, indossa un dolce cappottino rosso e vaga per il paese, non curante della violenza che la circonda.

L’immagine, entrata nella storia del cinema globale, rappresenta non solo l’innocenza delle vittime dell’olocausto, ma anche il sangue versato da milioni di ebrei travolti dalla furia e dalla follia di Adolf Hitler. L’espetto che trasforma la storia in un dono prezioso, risiede nella veridicità del racconto: Oskar Schindler è esistito davvero, un lieve punto luminoso nel buio della Seconda Guerra Mondiale.

Oscar Schindler, la vera storia dell’eroe tedesco

Nel 1939, alba della Seconda Guerra Mondiale, Oskar Schindler decise di aderire al partito nazista, in modo da sfruttare le sue conoscenze per gli affari. Divenne così un brillante imprenditore, apprezzato da moltissimi membri della Gestapo. Proprietario di una fabbrica di utensili da cucina, trasformò la società in un’azienda per la produzione bellica, affidando le proprie finanze al contabile ebreo Itzhak Stern.

Oscar Schindler, la vera storia dell'eroe tedesco
Oskar Schindler, la vera storia dell’eroe tedesco – Radio7

Il punto di svolta che contribuì alla presa di coscienza della tragedia in atto, avvenne precisamente durante il rastrellamento del ghetto di Cracovia. L’imprenditore assistette alla violenza delle SS ai danni degli ebrei, i quali vennero massacrati, uccisi ed infine deportati nel campo di sterminio di Krakow-Plaszow. Schindler decise così di trasferire 900 ebrei nella sua azienda, in modo da occuparli nella produzione delle armi, evitando in tal modo la loro deportazione. Nella fase finale del conflitto, quando Adolf Hitler diede inizio alla spietata soluzione finale, l’imprenditore scrisse una lista di nomi da trasferire nell’azienda in Cecoslovacchia, risparmiandoli dalla morte.

Steven Spielberg, l’omaggio poetico ad Oskar Schindler

L’indiscusso genio del cinema ha deciso di rendere omaggio alla figura di Oskar Schindler, fornendo in tal mondo un punto di vista differente rispetto alla visione degli esponenti nazisti. L’idea innovativa infatti nasce dalla volontà di mostrare la doppia faccia della medaglia: Schindler rifiuta la crudeltà e decide di combattere contro di essa, mentre Amon Goth – interpretato da Ralph Fiennes – si abbandona totalmente alla sua furia, soggiogato dalle ideologie del partito.

Steven Spielberg, l'omaggio poetico ad Oskar Schindler
Steven Spielberg, l’omaggio poetico ad Oskar Schindler

La sceneggiatura, accompagnata dalla pellicola in bianco e nero, consente allo spettatore di concentrarsi sulla storia e sul concetto di innocenza delle vittime, affrontando in tal modo gli avvenimenti con più delicatezza. La mancanza di colore ci riporta inoltre al periodo della guerra, anni in cui gli ebrei si videro costretti a vivere come creature senz’anima, in un limbo angosciante tra la vita e la morte. Nel 1994, Steven Spielberg conquistò due premi Oscar: miglior regia ed ovviamente miglior film.

 

 

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