I Buoni Fruttiferi Postali, nonostante il delicato frangente economico e la mancanza di liquidità da parte di una buona fetta di cittadini, continuano a essere una scelta consigliata dagli esperti e una base solida di investimento.
Investire denaro, ieri come oggi, in un buono fruttifero postale, vuol dire avere una certezza che altri progetti di investimento, che subiscono le oscillazioni del mercato, non ti possono garantire. Significa avere la possibilità di riscattare interamente e in qualsiasi momento il 100% del capitale versato.
Negli anni, Poste Italiane hanno saputo costantemente aggiornare i Buoni Fruttiferi, con proposte sempre più allettanti, adeguandole sia ai differenti soggetti del nucleo familiare, come studenti o neonati, sia tenendo conto dei cambiamenti economici e di quelli del tessuto sociale.
Poste Italiane, diventata negli anni una società non più solo statale ma anche a partecipazione privata, ti mette nelle condizione di comprendere che, se ad esempio sei un fresco pensionato con qualche decina di migliaia di euro di TFR, potrai ad esempio investire 5mila euro in un Buono 3×2, e non toccando per sei anni quel capitale avrai un utile netto di oltre 500 euro.
Gli esperti di investimenti continuano a consigliare i Buoni Fruttiferi Postali: il leit motiv, se hai un gruzzoletto da parte, è non lasciare tutto su un conto corrente.
C’è poi da non dimenticare che le poste hanno e continuano sempre a ispirare grande fiducia nella collettività, più di quanto riescano a fare le banche. Sarà quel rapporto diretto agli sportelli che nasce da sempre con mamme, pensionati, operai, studenti, qualcosa che la banca non riesce del tutto a realizzare.
Provate a pensare a quanti pensionati over 70 hanno il conto alla posta e quanti invece ce l’hanno in una banca. La risposta ve la state dando da soli. Facilità di accesso, costi ridotti, linguaggio più diretto, e forse, parliamoci chiaro, quell’aspetto meno austero che le poste riescono sempre ad incarnare.
Parliamo ora del buono fruttifero postale a 3 anni Plus, un’altra scelta molto conveniente da parte di Poste Italiane. Siamo di fronte a un prodotto finanziario nominativo che riconosce un tasso di rendimento fisso a scadenza. Ha, appunto, una durata pari 3 anni, come tutti i Bfp non è cedibile ma è rimborsabile al 100%. Nessun costo di gestione, nessun costo di sottoscrizione.
Tali buoni prevedono infine una tassazione agevolata del 12,50% sugli interessi e addirittura non prevedono eventuali costi di successione. Un altro passaggio fondamentale, di cui tenere conto, è la digitalizzazione dei Buoni Fruttiferi Postali, un altro passaggio epocale messo in atto dal team di Poste Italiane.
Infatti, il Buono Fruttifero Postale a 3 anni Plus può addirittura essere sottoscritto non solo direttamente in un ufficio postale, come di consueto, allo sportello, ma addirittura attraverso la tua app BancoPosta.