Guardia di Finanza ai distributori, cosa hanno scoperto

In seguito al rincaro del prezzo del carburante, la Guardia di Finanza ha attuato un controllo a tappeto per verificare che non ci siano speculazioni sulla revoca del taglio delle accise. Vediamo insieme tutti i dettagli.

La revoca che taglio delle accise sul carburante ha provocato inevitabilmente un rincaro ulteriore dei prezzi. La Guardia di Finanza ha deciso di controllare i distributori.

Taglio delle accise revocato, controllo a tappeto della Guardia di Finanza
Taglio delle accise revocato, controllo a tappeto della Guardia di Finanza – Radio7

Nella primavera del 2022, è capitato che diversi distributori speculassero sul rincaro del prezzo del carburante, chiedendo alla clientela una cifra che superava di moltissimo il valore effettivo. Di conseguenza, l’ex Premier Mario Draghi decise di seguire una politica drastica a favore dei cittadini italiani, stabilendo non solo un tetto massimo da non superare, ma inserendo il famoso taglio delle accise. Il nuovo Governo, presenziato da Giorgia Meloni, ha deciso di annullare tale provvedimento, provocando l’ennesimo rialzo del prezzo della benzina, diesel e simili.

Per questo motivo, moltissimi cittadini hanno cominciato a mostrare i primi segni di malessere, proprio perché la stessa crisi energetica aggrava le difficoltà di ogni singolo nucleo famigliare. Tralasciando la politica della nuova Premier, è vero anche che diversi distributori e benzinai cercano di ingannare la clientela per guadagnare cifre più consistenti di denaro. Per questo motivo, la Guardia di Finanza è intervenuta, eseguendo dei controlli a tappeto.

La Guardia di Finanza controlla i distributori, qualcosa non torna

I benzinai hanno adottato una nuova strategia ingannevole, manomettendo le colonnine che consentono di effettuare il pieno. Fondamentalmente, inseriscono meno benzina chiedendo al contempo la stessa cifra; il cliente è convito di aver fatto il pieno, ma dopo poco tempo si rende conto di doversi rivolgere nuovamente ad un altro distributore. Questo permette ai proprietari di guadagnare cifre esorbitanti ai danni di coloro che utilizzano legalmente i propri veicoli. Tra l’altro, tale manomissione delle colonnine, impedisce di verificare effettivamente sul tabellone la quantità reale di soluzione inserita nell’apposito contenitore. I numero di distributori che hanno seguito tale politica è incredibile, motivo per cui la Guardia di Finanza ha deciso di eseguire dei controlli a tappeto.

Nell’anno appena concluso, gli operatori hanno eseguito oltre 5.000 controlli, confermando quasi 3.000 violazioni – parliamo fondamentalmente del 55% dei distributori su tutto il territorio nazionale. Inoltre, precisamente 717 distributori non esponevano i prezzi reali, i quali sostanzialmente non corrispondevano a quelli indicati (tralasciando poi la mancata esposizione rispetto alla differenza tra self e servito).

Come evitare inganni da parte dei distributori

I clienti possono fare ben poco. In primo luogo, è importante scendere dalla macchina quando si richiede la collaborazione del benzinaio, in modo da verificare che inserisca correttamente la colonnina e la quantità di soluzione richiesta.

La Guardia di Finanza controlla i distributori, qualcosa non torna
La Guardia di Finanza controlla i distributori, qualcosa non torna – Radio7

Dopodiché, laddove si verifichi qualche anomalia, è bene segnalare immediatamente il distributore in questione alla Guardia di Finanza. Richiedete il pieno e dopo poco vi rendete conto di trovarvi ancora in riserva? Questo potrebbe derivare da una manomissione delle colonnine. E’ bene segnalare immediatamente il potenziale criminale.

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