Estate senz’acqua per via della neve, è davvero il momento di iniziare a fare scorte subito e risparmiare? La situazione.
Dopo lo scoppio della pandemia da COVID-19, le persone di tutto il mondo si sono ritrovati in una situazione d’isolamento e con restrizioni probabilmente nemmeno immaginabili fino a pochi mesi prima; a seguire, è arrivata anche la crisi energetica ad imporre a tanti paesi un’attenzione maggiore al dosaggio.
Da anni, poi, il riscaldamento globale sta portando cambiamenti climatici davvero dannosi per il nostro pianeta, tanto che diversi sono stati i periodi di gran caldo fuori stagione. Ma cosa succederà la prossima estate? A quanto pare, vista l’attuale situazione della neve, potrebbe esserci una carenza d’acqua allarmante, ecco lo scenario che si potrebbe prospettare nei prossimi mesi.
Inverno senza neve
Come stiamo vedendo in queste settimane, la stagione sciistica del nostro paese stenta a decollare per la mancanza di neve; ovviamente, questo fattore influenza notevolmente il turismo, con tanti cittadini costretti a rimandare la loro settimana bianca. Un altro grande problema della mancanza di neve è però la carenza di acqua, che potrebbe farsi sentire maggiormente nei mesi solitamente più caldi, ovvero quelli estivi; a parlarne, in un’intervista a Il Fatto Quotidiano, è stato il fisico climatologo del Cnr e docente di fisica del clima all’università di Roma Tre, prof. Pasini.
L’inverno stenta a decollare, il commento dell’esperto
Come sottolineato dal professore nel corso dell’intervista con Il Fatto Quotidiano, la stagione invernale è fondamentale per le risorse idriche che verranno consumate nella prossima estate; l’inverno è comunque appena iniziato e potrebbe magari sorprenderci in maniera positiva (dunque col freddo normale per questa stagione), anche se l’inizio è stato piuttosto preoccupante. “Rischiamo di soffrire un altro anno molto siccitoso come lo scorso. Quello che più ci preoccupa però è il fatto che questa tendenza riguarderà i prossimi anni, al netto della variabilità che il clima ha da un anno all’altro e per la quale in uno di questi potrebbero esserci precipitazioni più abbondanti” spiega il fisico climatologo, sottolineando come il problema possa diventare una costante in maniera molto preoccupante.
“Sarà però necessaria una visione strategica per il futuro. Da un lato noi dovremo adattarci alla neve che cade a quote sempre più alte e alla parziale perdita dei ghiacciai alpini, risparmiando acqua, aggiustando i nostri acquedotti colabrodo e cambiando la nostra idea di turismo invernale” continua poi il professore, evidenziando la necessità di una strategia per il futuro in vista dei cambiamenti climatici. Quanto al risparmio dell’acqua, sebbene ci possa essere ancora la speranza di nevicate tardive, è comunque bene imparare ad evitare ogni tipo di spreco, a partire dall’uso domestico che facciamo di questo bene vitale nel nostro appartamento; un piccolo ma importante compito nel quotidiano, con la speranza che si possa intervenire su larga scala per salvaguardare il nostro pianeta.