Benzina alle stelle, perché i distributori ora rischiano di dover pagare il conto: ecco cosa sta succedendo col nuovo anno.
Il 2023 per gli italiani si è aperto con un nuovo aumento dei prezzi dei carburanti a seguito della decisione del governo di non rinnovare il taglio delle accise; per questo, i prezzi ai distributori sono di nuovo aumentati, continuando quel trend ormai iniziato da diversi mesi.
La notizia non ha fatto di certo piacere a tanti automobilisti, che si sono ritrovati ad iniziare il nuovo anno spendendo molto di più per i trasporti; la situazione però pare che sia tenuta sotto controllo e, a farne le spese, potrebbero essere proprio i distributori. Ecco gli ultimi aggiornamenti in termini di costi di carburante.
I prezzi dei carburanti aumentano di nuovo
La crisi energetica è ormai una condizione con la quale si devono confrontare i governi di tanti paesi nel mondo da quasi un anno; con l’arrivo di questo 2023, pare che i cittadini italiani non soltanto dovranno continuare a stringere i denti per pagare le bollette, ma anche per riempire il serbatoio del proprio veicolo. Le accise, già dal 1° gennaio, sono tornate e dunque i prezzi al litro sono nuovamente saliti; stando a quanto recentemente riportato però il governo starebbe controllando eventuali fenomeni speculativi, per evitare che i distributori sfruttino la situazione per aumentare i prezzi.
I controlli sui prezzi del carburante
Come riportato da Rai News, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti pare abbia già dato mandato alla Guardia di Finanza di monitorare la situazione riguardante l’aumento dei costi dei carburanti, per evitare che ci siano speculazioni e che a rimetterci siano i consumatori; come riportato dalla fonte, pare che già nei prossimi giorni verranno resi noti i risultati dei controlli effettuati. Ad indagare pare sia direttamente la Procura di Roma, pronta a controllare se dietro ad eventuali rincari, (dei prezzi del carburante e non solo) ci siano dei fenomeni speculativi; l’inchiesta, come specifica ancora una volta Rai News, ha l’obiettivo di verificare i motivi di tali aumenti.
In merito ai prezzi dei carburanti ha chiesto spiegazioni anche il Codacons, che chiama in causa l’Antitrust. “Vogliamo capire se all’interno della filiera dei carburanti ci siano cartelli, accordi o altre strategie vietate dalla legge tese a far salire immotivatamente i listini di benzina e gasolio alla pompa” ha spiegato il Codacons, come riporta anche Adkrono. “Al netto dell’aumento delle accise deciso dal Governo che non ha prorogato lo sconto di 18,3 centesimi, l’incremento dei prezzi registrato negli ultimi giorni presso i distributori di tutta Italia sembra non rispondere all’andamento delle quotazioni petrolifere” ha aggiunto il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori. Insomma, a prescindere dal ritorno delle accise, il prezzo della benzina fa ancora discutere ed altre novità sono attese nei prossimi giorni; la speranza degli automobilisti è che, i costi, comincino di nuovo ad abbassarsi.