Pensioni, finalmente arriva la svolta: addio al limite d’età, ecco come potrebbe essere la prossima riforma.
Questo 2023 vedrà subito gli effetti della nuova manovra economica stilata dal governo guidato da Giorgia Meloni; molte sono state le conferme in termini di aiuti, mentre sono arrivate grandi novità per tematiche discusse come Reddito di Cittadinanza e pensioni.
Proprio circa le pensioni, un tema sempre scottante, pare potrebbero arrivare novità prossimamente con nuove riforme; a parlarne è stato direttamente il Sottosegretario all’Economia Federico Freni, in una recente intervista rilasciata a Il Messaggero proprio dopo l’approvazione della Legge di Bilancio.
Le novità per le pensioni dalla nuova manovra economica
Sono settimane ormai che si rincorrono notizie in merito alle pensioni direttamente dalle novità stilate da questa manovra economica; con l’approvazione, ormai sappiamo che il governo ha deciso di alzare le pensioni minime per gli over 75 per tutto il 2023, che saranno quindi ora di 600 euro mensili. Proprio gli assegni più bassi sono stati tema d’interesse della manovra, che ha deciso di favorirli anche in termini di rivalutazione; come sappiamo infatti, le cifre delle pensioni subiranno un ricalcolo in base al tasso d’inflazione stabilito dall’Istat e, a beneficiarne, sono proprio le fasce di reddito più basse, che avranno una rivalutazione più alta rispetto ai redditi più alti (stabiliti in base ad un nuovo sistema a sei fasce). A quanto pare però, riguardo le pensioni, potrebbero arrivare delle novità nei prossimi mesi.
Piano per le pensioni, via al limite d’età: ecco cosa potrebbe cambiare
Stando a quanto rivelato dal Sottosegretario all’Economia Federico Freni, il governo potrebbe nel prossimo futuro togliere il limite di età per quota 41, al momento inserito per esigenze di bilancio. “La scelta è chiara: quota 41 è un metodo, non uno spot. Solo ragioni di costo hanno richiesto l’inserimento di un coefficiente anagrafico a 62 anni, ma il futuro è verso l’azzeramento progressivo del limite di età. Quindi si potrà andare in pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età” rivela il Sottosegretario a Il Messaggero. Anche per l’Opzione donna pare ci saranno delle novità in futuro, considerando come il governo non abbia intenzione di tralasciare questa misura.
“Purtroppo Opzione donna non era sostenibile economicamente nella versione conosciuta sino ad oggi. Ma si tratta di una misura che intercetta un bisogno di tutela cui non possiamo e non vogliamo negare risposte. Vedremo di trovare una quadra migliorativa” spiega ancora il Sottosegretario rispondendo alle domande della testata. Un commento anche in merito alla rivalutazione delle pensioni, per le quali come già detto il governo ha deciso di aiutare prevalentemente le fasce di reddito più basse, specie in questo particolare momento di crisi. “Abbiamo scelto di supportare in modo deciso i redditi medio bassi, limitando la rivalutazione previdenziale solo a determinate fasce. Abbiamo creduto giusto supportare chi ha più bisogno, chi a fronte dell’inflazione galoppante ha perso maggiore potere di acquisto, partendo dalle pensioni più basse. È stata una scelta politica” il commento in merito che si legge su Il Messaggero.