Aumento di stipendio per queste categorie, leggi molto bene: ecco la buona notizia che può arrivare per questi lavoratori.
Il 2023 è arrivato e, ormai, tutti sono in attesa di scoprire come sarà questo nuovo anno a livello economico; la Legge di Bilancio è stata approvata e dunque il governo Meloni si appresta a guidare il paese seguendo la strategia stilata da tutto l’esecutivo per determinati campi, dal lavoro alle pensioni passando per gli aiuti sociali e via dicendo.
Quest’anno, come sappiamo, ci sarà la rivalutazione degli assegni pensionistici con un nuovo sistema a sei fasce (invece delle tre prima in vigore) ma a quanto pare potrebbe essere in arrivo una buona notizia anche per queste categorie di lavoratori; ecco perché.
Per le diverse professioni che si possono svolgere con regolare contratto vi sono dei contratti collettivi di base, che garantiscono le regole minime per la retribuzione, l’orario e via dicendo; a questo proposito, proprio per adeguarsi al nuovo tasso d’inflazione, pare scatterà a circa metà del mese di gennaio un adeguamento a livello di stipendi per queste categorie di lavoratori, che svolgono un lavoro davvero utile alla comunità e soprattutto a tantissime famiglie che si avvalgono delle loro prestazioni: stiamo parlando di colf, baby sitter e badanti, che a quanto pare si troveranno dunque presto un aumento di stipendio in busta paga.
Come riportato dal sito money.it, il contratto collettivo che regola la retribuzione di colf, badanti e baby sitter prevede un adeguamento annuale in modo che il minimo previsto per i contributi sia coerente con l’inflazione rilevata dall’Istat ogni 30 novembre; essendosi dunque aggiornato l’indice di inflazione, dovrà aggiornarsi anche la paga nonostante questo aumento non scatta subito in automatico. A regolarlo infatti una Commissione formata dalle parti datoriali e sindacali, convocata direttamente dal ministero del Lavoro; questa definirà le nuove retribuzioni e, in caso di mancato accordo, per definire l’aggiornamento delle retribuzioni. Gli incontri totali della Commissione sono 3 con cadenza a intervalli di 15 giorni, al termine dei quali, in caso di mancato accordo, scattano (come riportato) un aumento pari all’80% dell’inflazione per le retribuzioni minime (per quest’anno sarebbe dunque del 9,44%) e l’incremento del 100% del tasso d’inflazione per quanto riguarda vitto e alloggio dei lavoratori.
Dal prossimo 18 gennaio dunque aumenterà lo stipendio di colf e badanti fino al 9%, a patto che non si trovi un accordo migliore per l’adeguamento all’inflazione tra datori di lavoro e lavoratori; una buona notizia per i lavoratori del settore, meno invece per tanti anziani o famiglie ad esempio che si trovano a pagare gli stipendi. che molto spesso riescono a pagare colf e badanti soltanto con la paga minima. Aumentando il costo della vita, è giusto che anche i lavoratori abbiano un aumento della paga, ma in questo caso a farne le spese sono famiglie anche loro gravate dall’aumento dei costi; per questo, sempre come riportato da money.it, il presidente dell’Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico e vicepresidente della Federazione italiana degli stessi ha espresso la necessità di modificare i tempi d’adeguamento alla paga contrattuale, che non è comunque in discussione.