I risultati dell’autopsia sul corpo della piccola Diana Pifferi delineano un quadro ancora più sconcertante.
La bambina di 1 anno e mezzo è morta di fame e sete in un appartamento del quartiere Mecenate, nella periferia Est di Milano. La madre, la 37enne Alessia Pifferi, l’aveva lasciata sola in casa per una settimana. E non era la prima volta.
Alessia Pifferi ora è in carcere a San Vittore con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Altre donne, altre madri, in segno di solidarietà, le inviano regali che le vengono recapitati attraverso i suoi avvocati. Ma le cose per la 37enne potrebbero peggiorare. L’autopsia ha rivelato che la piccola Diana sarebbe morta tra 24 e 48 ore prima del rientro in casa della madre. Dunque la piccola ha sofferto per giorni prima che il suo cuore cedesse. Il corpo della piccola è stato trovato a luglio scorso. A fare la macabra scoperta è stata proprio Alessia Pifferi, al ritorno da una settimana trascorsa assieme al suo nuovo fidanzato. La donna – come lei stessa dichiarò in prima battuta- aveva già lasciato la figlia sola per lunghi periodi ed era consapevole che, prima o poi, la bambina sarebbe potuta morire.
La piccola Diana – da quanto emerso dagli esami autoptici – sarebbe morta disidratata. Ma verranno svolte ulteriori analisi per dare una collocazione temporale più precisa sulla morte della bambina. Ma non è ancora tutto. Tra i capelli di Diana sono state rinvenute tracce di tranquillanti. E, in effetti, accanto al cadavere della bimba c’era un flacone di tranquillanti e un biberon semi vuoto. Si attendono maggiori risposte circa la presenza di benzodiazepine nel sangue della piccola. Si presume che la madre Alessia, prima di uscire di casa per farvi ritorno solo una settimana dopo, possa aver somministrato alla figlia degli ansolitici per narcotizzarla. Qualora questa ipotesi venisse confermata si aggraverebbe la posizione della 37enne. Non solo: se Diana fosse stata narcotizzata si spiegherebbe come mai i vicini, in quei giorni, non abbiano mai sentito piangere la piccola. Sempre a Milano, nei giorni scorsi, un altro bambino è morto. Si chiamava Luca Marangoni ed è stato ucciso nel quartiere Calvairate mentre andava a scuola in bicicletta
Fonte: Ansa, Fanpage