Incidente in piena notte, una famiglia non esiste più: “Erano felici, la figlia aveva insistito per andare a mangiare sushi”

Sarebbe dovuta essere una cena in famiglia. La sorella maggiore aveva deciso di portare a cena fuori anche i due fratellini. Purtroppo non sono più tornati.

Una famiglia completamente distrutta. La giovane di 22 anni è morta sul colpo assieme a suo figlio di un anno e mezzo. Sono deceduti anche i due fratelli della ragazza: due bambini di 8 e 11 anni.

BARACCHI/BENVENUTI/ANSA/archivio

 

La tragedia si è consumata in pochi istanti: l’auto, guidata dal fidanzato della 22enne, si è schiantata contro una casa. Il padre della ragazza e dei due bambini, disperato, racconta: “Mia figlia aveva tanto insistito, mi ha detto: ‘Papà, stasera andiamo tutti cena fuori’. Sono andati a mangiare il sushi in un ristorante giapponese di Reggio Emilia. Ero tranquillo, tant’è che mi ero addormentato a casa. Poi all’improvviso, dopo le 8, mi ha telefonato la Polizia municipale“. Queste le parole del signor Ardian Hyseni che, in un attimo, ha appreso che la sua famiglia non esisteva più. Distrutta in quell’incidente avvenuto a Villa Gaida di Reggio Emilia.

Le vittime sono tutte di origini albanesi: la figlia, Shane Hyseni, 22 anni, madre di Mattias Lame, un anno a mezzo. Con loro, nella stessa auto, sono morti Rejana Hyseni, 8 anni e Resat Hyseni, 11 anni, sorella e fratello di Shane, tutti residenti a Reggio Emilia. L’unico sopravvissuto è il conducente dell’auto, Orjol Lame, compagno della 22enne e padre del piccolo Mattias. Il giovane si trova in Rianimazione all’ospedale di Reggio, le sue condizioni sono gravissime. Se uscirà dal coma dovrà aiutare gli inquirenti a fare luce sulle dinamiche dell’incidente. Dalle prime ricostruzioni pare che l’auto sia sbandata all’improvviso e sull’asfalto non sono stati trovati segni di frenata.

Dopo aver ricevuto quella notizia sconvolgente, anche la compagna di Ardian, Anjeza, ha accusato un malore ed è stata portata all’ospedale Maggiore di Parma. Il sinistro mortale è avvenuto lungo un percorso alternativo all’A1 che viene utilizzato molto spesso, specialmente quando l’autostrada è congestionata. Una situazione già denunciata da un comitato di cittadini, residenti a Cella, Cadé e Gaida, arrabbiati per lo smog ma soprattutto per la sicurezza. Sono state avanzate parecchie proposte rivolte a istituzioni e Anas, richieste di autovelox e zone a 30 km/h, oltre a maggiori controlli. Per ora richieste rimaste inesaudite.

Fonte: Resto del Carlino, Fanpage

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