Si tratta di un prodotto sempre più raro. Ecco perché non troveremo più l’olio extra vergine al supermercato
L’Italia è uno dei produttori maggiori al mondo di olio extravergine di oliva di altissima qualità. Spesso, infatti, è possibile acquistare questo meraviglioso prodotto direttamente da produttori locali che lo realizzano sul posto, ma anche in negozi generalisti.
Tuttavia, si avvia una profonda crisi anche per questo alimento e sono in molti a lanciare l’allarme. Ecco, quindi, perché non troveremo più l’olio extra vergine d’oliva al supermercato.
Ecco perché non troveremo più l’olio extra vergine d’oliva al supermercato
Sembra non esserci pace per l’olio extravergine d’oliva italiano. Da mesi ormai si manifesta una minore produzione di olive ormai insufficiente per i consumatori, certificata dall’Associazione Italiana dell’Industria Olearia.
Secondo i dati e le affermazioni degli esperti, infatti potremmo non trovare più l’olio extravergine d’oliva al supermercato. Assitoil, a questo riguardo, è sembrata molto preoccupata per un settore sempre più in crisi. Non a caso, infatti, si è parlato di “una delle peggiori campagne olearie degli ultimi decenni”. Già da tempo, infatti, si era parlato di un autunno caldo per l’olio di oliva, che si sarebbe manifestato già dai primi giorni di settembre.
“Non ci siamo sbagliati – ha affermato Andrea Carrassi, Direttore Generale dell’Associazione – La sproporzione tra consumi e produzione è tale che, di qui alla prossima estate, potremmo non avere olio a sufficienza per gli scaffali della Grande Distribuzione”.
Secondo i dati che si stanno diffondendo negli ultimi giorni sarebbero state prodotte solo 200mila tonnellate di olio d’oliva. Una cifra piccolissima se paragonata al consumo annuale solo italiano, il quale ammonta a circa 600mila tonnellate.
A questo punto il rischio è quello di trovarci in una situazione in cui non troveremo più l’olio extravergine d’oliva al supermercato. Ma il problema non riguarda solo il nostro Paese. Secondo Assitoil, infatti, la Spagna sta vivendo un incredibile calo della produzione del 50%, la Tunisia ha visto ridurre la produzione del 16%, mentre il Portogallo quasi del 30%. Inoltre, il recente e continuo aumento dei costi dell’energia e del carburante sta producendo ovviamente un rincaro dei prezzi dell’olio. Una situazione quindi molto complessa che non potrà essere risolta nel breve termine.