Frutta, dove si butta il bollino che troviamo attaccato? Probabilmente hai sempre sbagliato, ecco la risposta!
Spesso, dopo un bel pasto oppure per merenda, godiamo del sapore di un buon frutto, a seconda ovviamente della stagione; nel mangiarlo stiamo attenti a lavarlo bene e, se necessario, a sbucciarlo e tagliarlo.
Sul frutto, però, è presente molto spesso un’etichetta, che ovviamente va buttata; hai mai pensato però a quale sia il contenitore giusto per questo tipo di rifiuto? Probabilmente hai sempre sbagliato, ecco la risposta.
Frutta, dove si butta il bollino che troviamo attaccato? La risposta
Nessun dubbio su dove gettare la buccia dei frutti oppure i vari resti; ovviamente, come tutti gli altri scarti organici, vanno nell’umido. Potrebbe invece metterci più dubbi il contenitore adatto per il bollino, che ci sembra essere realizzato in carta ma che in realtà è composto di altri materiali. Dove va buttato?
Come riporta il sito GreenMe, solitamente il bollino è realizzato con materiali come plastica o vinile, come si intuisce facilmente quando proviamo a staccarlo dal frutto. Già da qui, si capisce come sia un errore, in termini di raccolta differenziata, lasciarlo attaccato alla buccia del frutto e farlo andare con questa nell’umido.
Per questo, è bene staccarli nel miglior modo possibile e riporli nella plastica, lì dove devono andare; farli finire nell’umido può essere davvero un grave errore, specie per il compostaggio.
I bollini infatti non si degradano e non si rompono e, essendo molto sottili e flessibili, riescono a passare attraverso gli schermi progettati per catturarli; addirittura, sempre come riporta la fonte, alcune aziende di compostaggio li hanno classificati come il peggior contaminante dell’intera catena. La loro presenza può dunque inficiare sul lavoro di compostaggio.
Fortunatamente, onde evitare problemi alla radice, molte aziende produttrici di frutta stanno sostituendo progressivamente i classici bollini fatti di plastica con etichette biodegradabili, compostabili se non addirittura commestibili, così da evitare problemi sia al consumatore che allo smaltimento dell’etichetta stessa.