Aumenta ancora il prezzo del pane, ma il futuro sembra essere peggiore: ecco le stime terrificanti che riferiscono importi alle stelle
La crisi economica in Italia e in Europa continua senza sosta e l’inflazione non fa altro che aumentare le preoccupazioni dei cittadini e, ovviamente, i prezzi.
Da settimane ormai fare la spesa è diventata certamente l’abitudine più dispendiosa in assoluto. A causa dell’aumento dei prezzi di carburante, materie prime ed energia tutto costa di più. Il prezzo del pane aumenta ancora e le stime future mostrano importi alle stelle. Ecco che cosa potrà succedere.
Aumenta ancora il prezzo del pane: ecco le stime terrificanti
In Italia e in Europa è allarme rincari per tutto il 2022. Il prezzo del pane è salito del 18% e le stime future non promettono nulla di buono. Uno scenario preoccupante per tutto il continente europeo che non fa vedere con grande fiducia al futuro.
Ma in molti si chiedono perché il prezzo del pane aumenta ancora. Purtroppo, l’autunno (e ci sentiamo di dire anche l’inverno) non sarà una stagione particolarmente facile dal punto di vista dell’economia. La media del costo del pane (fondamentale nella nostra cucina) è salita in maniera preoccupante. Questo è dovuto soprattutto all’aumento del prezzo della farina di grano tenero, passato da 37€ al quintale nel 2021 a 69€ al quintale odierni.
Intanto l’Eurostat ha lanciato un allarme sul prezzo del pane. Questo sta aumentando in maniera troppo veloce, rischiando di scatenare una crisi senza precedenti. In Italia il prezzo del pane ha visto un aumento di circa il 13%, mentre in tutta Europa è aumentato di circa il 18% ad agosto 2022, comparandolo con lo stesso mese del 2021.
La città italiana dove il prezzo del pane è più alto è Ferrara. Secondo Assoutenti, infatti, il prezzo ammonta a circa 9,80€ al chilo. Non va meglio a Forlì, dove il prezzo è arrivato a 9€ al chilo e a Venezia (8,50€). Scende a 6€ (pur rimanendo molto alto) nelle città di Milano, Bari, Bologna, Macerata, Ancona, Modena, Bolzano, Trento, Udine e Reggio Emilia.
Il Codacons riporta che la causa principale di questi aumenti è la guerra in Ucraina, dove si è arrivati ad una “conseguente escalation dei costi delle materie prime e all’emergenza energetica“.