Benzinai chiusi: fate tutti il pieno, altrimenti rimarremo a piedi

Ritorna a farsi sentire il problema dei carburanti in Italia. Secondo gli analisti presto ci saranno benzinaia chiusi. Ecco da quando

Continuano le brutte notizie sul fronte economico per il nostro Paese (e non solo). Mentre dilaga l’emergenza energia (a causa del prezzo del gas che ha fatto schizzare alle stelle il costo delle bollette), si affaccia un altro problema che terrà banco per i prossimi mesi: il carburante.

(Benzinai chiusi/Ansa)

I prezzi alla pompa hanno infatti ricominciato a salire, anticipando quella che potrebbe essere l’inizio di una crisi. Secondo gli analisti presto ci saranno benzinai chiusi. Ecco quando.

Benzinai chiusi. Ecco quando

Se in molti pensavano che, con il calare dei prezzi, (almeno) la crisi del carburante fosse finita, in realtà si sbagliavano. Secondo alcuni analisti ci sarebbe una data precisa in cui la benzina potrebbe subire un brusco stop dei rifornimenti e creare panico e difficoltà, con file chilometriche e benzinai chiusi.

Tra le cause principali, ovviamente, vi è la guerra in Ucraina scatenata dalla Russia. La grande dipendenza del nostro Paese da Mosca ha messo in evidenza le debolezze che abbiamo sul fronte energia e solo ora si cerca di porre rimedio, realizzando un distaccamento sempre più netto dal gas russo.

A parlare della situazione è Claudio Spinaci, presidente dell’Unione delle Energie per la Mobilità. Attualmente, infatti, l’Italia sta producendo biocarburante con materiale biologico, in modo da ridurre (in circa 15 anni) la materia prima petrolio.

(Benzinai chiusi/Ansa)

Tuttavia, si tratta di un processo lungo e complesso che, inoltre, ha subito un grande rallentamento a causa della guerra in Ucraina. Il taglio ai rifornimenti di gas e le continue difficoltà di approvvigionamento stanno richiedendo particolari energie al nostro Paese, il quale non ha impianti pronti: sono infatti molte le raffinerie italiane che rischiano di chiudere.

A maggior rischio vi è la raffineria di Priolo, in Sicilia. Si tratta di un impianto Lukoil russo che, a causa dell’embargo al petrolio di Mosca che partirà dal 5 dicembre, potrebbe provocare seri danni. Si teme, infatti, una mancanza di carburante a sufficienza per soddisfare la domanda degli automobilisti.

Si tratta di un problema non irrilevante, in quanto quella di Priolo è una raffineria capace di produrre circa il 20% dei prodotti petroliferi del Paese.

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