L’autunno, inteso come peggioramento delle condizioni climatiche, sta bussando alle nostre finestre. Le prime avvisaglie del cambio delle temperature coincidono con le nuove regole sul riscaldamento.
La crescente crisi energetica che sta caratterizzando questo periodo, impone alcune importanti modifiche alle nostre normali abitudini. Ecco cosa ha stabilito il Ministro della Transizione Ecologica Cigolani.
Regole e divieti con il riscaldamento, tutto quello che non potrai fare nei prossimi mesi
“Il periodo di accensione degli impianti è ridotto di un’ora al giorno e il periodo di funzionamento della stagione invernale 2022-2023 è accorciato di 15 giorni, posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 la data di fine esercizio”. Queste le parole contenute nelle nuove disposizioni deliberate dal Governo relativamente agli impianti alimentati a gas naturale. A questo va aggiunta l’abbassamento di un grado della temperatura massima dei termostati ambientali.
Quindi nei capannoni industriali, nelle botteghe artigianali la temperatura calerà dai 18 gradi attualmente previsti ai 17 del nuovo decreto. Mentre per gli tutti gli altri ambienti si dovrà abbassare i termostati da 20 a 19 gradi. Nello stesso documento si affronta anche il tema dei controlli che saranno a carico di “autorità competenti”.
Questa è una indicazione ancora molto generica. Difficile e delicato capire come fare verifiche senza non violare la privacy dei privati cittadini all’interno delle proprie dimore. L’ENEA distribuirà a breve degli opuscoli esplicativi sulle regole da osservare ai vari rappresentanti condominiali. Questo fa pensare che tutto sarà demandato principalmente al senso di responsabilità dei singoli.
In montagna o al mare sarà uguale per tutti?
Ci saranno ovviamente delle eccezioni: in primis per i fabbricati destinati alle cure come ospedali, cliniche, ma anche piscine, saune e simili. Stesso dicasi per gli edifici prescolastici, asili e nidi. Le autorità comunali, poi, con propria delibera, potranno esentare da tali vincoli anche attività produttive ed artigianali con particolari esigenze. Resteranno altresì esentati tutti gli immobili i cui con impianti siano riforniti prevalentemente da fonti rinnovabili.
L’altro fattore da tenere in considerazione saranno quindi le fasce zonali di appartenenza. Queste aiuteranno a capire come e quando accendere il riscaldamento. L’Italia è stata infatti suddivisa in 6 macro regioni contraddistinte dalle lettere dalla A alla F. Queste avranno ognuna un’applicazione propria del nuovo regolamento. Si passerà così dalle sole 5 ore al giorno dal 8 di dicembre al 7 di marzo di Lampedusa e Linosa (Zona A) a nessun limite dei comuni alpini e appenninici più freddi (Zona F).
Prepariamoci dunque ad affrontare il prossimo inverno con consapevolezza delle limitate risorse disponibili e con la responsabilità del bene comune. Valori che ci auspichiamo possano essere messi in campo specialmente da chi governerà questa nazione e non solo.