Chi di noi non ha mai sofferto di emicrania almeno una volta nella vita? Con l’arrivo dell’autunno bisogna stare ancora più attenti, poiché questi malesseri indesiderati possono ripresentarsi più spesso.
Una delle cause maggiori che ci portano ad avere mal di testa è l’instabilità climatica, tipica dei cambi di stagione.
L’autunno è, ufficialmente, arrivato e con esso anche quella leggere aria fresca che ci obbliga a coprirci un po’ di più e a vestirci a cipolla. Ebbene sì: non fa freddo tutto il giorno, ma solo al mattino ed alla sera, mentre durante il giorno, il caldo si fa ancora sentire.
Questi sbalzi termici possono portarci a soffrire del più comune mal di testa che, se resta localizzato ad una sola volta e per poche ore, può anche esser sopportato. Ma se resta e rimane costante, il suo fastidio diventa eccessivo.
In Italia, sono più di 2 milioni le persone che soffrono correntemente di cefalea e di emicrania. E il cambio di stagione è uno dei principali elementi che può causarlo. A questa possono affiancarsi anche i cambi di temperatura, la riduzione ed il cambio della luce del sole (le giornate iniziano a farsi più corte), ma c’è soprattutto lo stress che, specialmente dopo il ritorno dalle ferie e la ripresa delle attività, si fa maggiormente sentire.
“Alcuni fattori climatici-stagionali possono influire negativamente su tutte le forme di emicrania”. A confermarlo, all’agenzia AGI, è il dottor Dalla Volta, Coordinatore Sezione Regione Lombardia della Società Italiana Studio Cefalee, S.I.S.C. e Direttore del Centro Cefalee dell’Istituto Clinico Città di Brescia-Gruppo San Donato.
Per chi ne soffre in maniera cronica, ci sono alcuni periodi dell’anno durante i quali la cefalea diventa davvero qualcosa di insopportabile. Come spiega il professore, mesi come settembre/ottobre o marzo/aprile sono quelli durante i quali l’emicrania non diventa più un mal di testa passeggero, ma diventa una sorta di nostro compagno di viaggio, rendendo le nostre giornate quasi impossibili da vivere.
I sintomi dell’emicrania possono durare anche ore e, questo, comporta anche un certo grado di disabilità per chi ne soffre. Anche la spossatezza si affianca all’emicrania e può anche far compagnia per le 24 ore successive.
Chi ne soffre viene limitato nelle sue quotidiane attività e le donne sono quelle che maggiormente ne soffrono, rispetto agli uomini.
Per questo tipo specifico di emicrania, ci sono delle terapie farmacologiche. Queste non possono esser utilizzate a lungo poiché il nostro corpo, a lungo andare, potrebbe non più tollerarle. Per questo motivo, bisogna fare molta attenzione a questo tipo di disturbo e, chi ne soffre, deve subito rivolgersi al proprio medico per esser indirizzato verso le cure a lui più adatte e consone.