Il caro energia colpisce tutti i settori, anche quello che meno ti aspetti. Anche la Chiesa è costretta a fare i conti con l’aumento del costo dell’energia e i parroci lanciano l’allarme.
Non tutte le parrocchie sono ricche e, non in tutte, i fedeli sono sempre disposti a correre in aiuto delle casse parrocchiali.
La fede non ha mai avuto un costo, ma il mantenimento del tempio quello sì. E se fino ad adesso, le offerte dei fedeli potevano bastare, ora forse non è più così. Il caro energia (luce e gas in particolare) sta colpendo anche le parrocchie di tutta Italia. E non sempre queste hanno la possibilità di potersi basare sull’aiuto dei fedeli, più o meno ben disposti ad aiutare.
Per questo motivo, sono tanti i parroci che stanno lanciando un vero e proprio grido di allarme. C’è anche chi, come stanno facendo i commercianti di tutta Italia, sta esponendo sul web la bolletta della luce con i costi esorbitanti che si trova a pagare.
E lo ha fatto, per primo, un parroco della provincia di Chieti. Un’idea per ridurre il consumo di energia (anche a discapito della chiesa stessa) è stata del parroco di una chiesa della provincia di Oristano, costretto a spegnere le luci che illuminano il campanile per risparmiare.
Ma c’è anche chi, come un parroco di Pordenone, ha chiesto un estremo aiuto ai suoi parrocchiani citando anche l’art. 315 del codice civile, che recita quali sono i “diritti e i doveri del figlio”, come a dire che del tempio e della chiesa, siamo tutti figli perché ne usufruiamo e, perciò, dobbiamo contribuire al suo mantenimento.
Ma non tutti i parroci sono così e c’è chi, invece, cerca di far quadrare i conti della sua parrocchia anche semplicemente tagliando le spese inutili (dove possibile) o, nel silenzio e senza eccessivo clamore, chiede aiuto ai propri fedeli.
Il Consiglio della CEI, che si è riunito proprio oggi, ha fatto il punto della situazione, ponendo proprio, come primo punto di discussione, il caro energia anche per le parrocchie e per i santuari. Arriva, anche l’appello del Cardinale Zuppi, presidente della CEI: “La Chiesa è casa tua ed è bello aver voglia di farla funzionare, sostenendo i sacerdoti”.
Ma la crisi c’è ed è inutile negarlo. Non solo negozi e famiglie, ma anche la Chiesa adesso sente questo tipo di difficoltà.