Una storia che ha, davvero, dell’incredibile. Trasportare un coccodrillo all’interno di un bagaglio a mano e su di un aereo è, semplicemente, una cosa da pazzi. Eppure è successo e con conseguenze disastrose.
Il rettile si trovava nel bagaglio di un passeggero quando è sbucato fuori, seminando il panico e non solo.
Quella che stiamo per raccontarvi è una vicenda accaduta sì, nel 2010, ma che ha visto la sua soluzione soltanto qualche giorno fa. Sembra incredibile, eppure è così. Il volo, che era precipitato il 25 agosto di 10 anni fa dopo il suo decollo dalla capitale del Congo ha, oggi, una spiegazione, anche per le famiglie delle vittime che, ancora oggi, piangono i loro cari.
La causa dell’immane tragedia è stata individuata in un coccodrillo. Assurdo? Purtroppo no. L’animale, infatti, si trovava rinchiuso nel bagaglio a mano di un passeggero che era su quel volo. Quando ad un certo punto, è sbalzato fuori. Ha cominciato a camminare all’interno dell’aereo, seminando il panico ovunque.
Ma come si è arrivati a scoprire la verità se l’aereo, precipitando, non ha visto nessun sopravvissuto? In realtà, un sopravvissuto c’è stato e come. Ed è stato proprio lui a raccontare ciò che aveva visto quel giorno su quell’aereo.
Quando il rettile è sbucato fuori, ha raccontato la persona sopravvissuta, i passeggeri hanno seguito la hostess che, terrorizzata a tale vista, si stava dirigendo verso la cabina del pilota. Ricostruendo la vicenda, si può ben capire come lo spostamento di una massa di peso così grande (dovuta allo spostamento in contemporanea di tutti i passeggeri verso un solo punto dell’aereo), abbia sbilanciato il mezzo stesso, facendolo quindi precipitare nel vuoto.
Furono 20 le vittime e un solo sopravvissuto. Non una mancanza di carburante ma un “terrore collettivo” alla base della tragedia.
Il coccodrillo era sopravvissuto all’impatto e fu soppresso dalle autorità con l’uso di un machete. Una tragedia che ha visto definitivamente una conclusione ed una sorta di giustizia, anche, per i parenti di tutte le vittime, compresi i due piloti, che erano di origine britannica.