Potrebbe sembrare uno snack semplice e, forse, sotto certi aspetti, lo è anche. Ma in realtà sta facendo impazzire tutti e, tutti, lo vogliono assaggiare. Un panino alla frutta che viene dall’Oriente.
Due triangoli di pane con all’interno, frutta tagliata. Il tutto, arricchito con panna e yogurt. Ma da dove viene questa bontà?
Panino alla frutta: di cosa si tratta?
Così descritto, sembra una merenda leggera, facile da fare anche a casa. Ma se la mangiamo preparata da mani esperte, la cosa assume tutto un altro sapore. Protagonista di questa piccola delizia è la frutta che, specie in questa stagione estiva, anche se ci si avvia alla fine, è comunque sempre presente in tantissime sue varietà.
Avete mai sentito parlare di “panino alla frutta”? In effetti, siamo abituati a conoscere e a gustare il panino sempre abbinato a qualcosa di salato, che siano essi affettati o formaggi. Se proprio vogliamo esagerare, lo abbiniamo a qualcosa di dolce come la Nutella o, nei casi più golosi, anche con il gelato (anche se, in quest’ultimo caso, è molto più indicata la brioche).
Sta di fatto però che, in un piccolo bar giapponese di New York City, viene servito anche il panino abbinato a della frutta di stagione. Non “accanto”, badiamo bene, ma all’interno del panino. Possibile? Assolutamente sì.
Una delizia fra pane e yogurt
Due triangoli di pane, al cui interno possiamo trovare della frutta a pezzetti (che siano esse fragole, pesche o kiwi, per questa stagione), il tutto arricchito con della panna montata mescolata a dello yogurt per rendere il tutto molto più goloso e “spalmabile”.
La densità della crema all’interno deve esser soffice come le nuvole, e non deve andare a ricoprire o a far perdere, invece il sapore della frutta. Il pane utilizzato è senza crosta, anche lui soffice, come il pane al latte.
Elegantemente servito in un piatto che vede ogni singolo triangolo di pane appoggiato su della carta oleata. Il tutto è partito, come racconta l’AGI, da un ristoratore giapponese che ha voluto riproporre ciò che vedeva e gustava in una paninoteca di Sapporo, sua città natale.
Da un piccolo bar di New York, una golosità che, siamo certi, in breve tempo farà il giro del pianeta. Semplice sì, ma gustosa e saporita nella sua unicità.