Victor Hugo, come molti letterati nascondono delle particolarità. Non solo per quel che riguarda i personaggi dei romanzi o della poesie stesse, ma anche di chi li scrive. Piccole cose che nessuno sa, curiosità da conoscere.
In pochi sanno, ad esempio, quella dell’autore de “I miserabili”. Hugo, per trovare ispirazione, scriveva senza vestiti. Perché questo? Scopriamolo insieme.
Victor Hugo: un rituale particolare
Un rituale speciale e, allo stesso tempo, particolare, per scrivere non solo le più importanti opere ma anche quelle minori. Gli autori hanno un loro modo ed un loro metodo per cercare l’ispirazione. E la storia che stiamo per raccontarvi ha, per protagonista, uno dei principali autori del Romanticismo letterario.
Victor Hugo, che ha dato vita ad un romanzo quale “I miserabili”, aveva una “caratteristica” per scrivere e trovare la sua ispirazione letteraria: lo scrivere nudo. A molti sembrerà assurdo, eppure è così.
Un’abitudine strana, stramba anche sotto certi aspetti, se pensiamo che lo stesso autore adoperava questo metodo di scrittura, in particolare, quando era in scadenza e prossimo alla consegna letteraria.
La storia racconta che, in questi momenti così particolari, Hugo ordinava anche ai suoi domestici di chiudere e serrare tutti gli armadi e i mobili contenenti i suoi abiti e di non aprirli per nessun motivo al mondo. Non aveva stagioni: anche d’inverno scriveva nudo, ma con un’eccezione.
Il suo “scrivere nudo”
Si concedeva una coperta, abbastanza grande, per potersi coprire dalla testa ai piedi. Ma nulla più: così doveva sedersi alla scrivania e così restare a scrivere fino a quando l’opera non risultava completa secondo i suoi dettami letterari.
Come siamo venuti a sapere di questa “strana abitudine”? Grazie alla moglie dello stesso Hugo che decise di confidarlo (e come fece notare in un riferimento nella stesura del “Notre Dame de Paris”). Una vera e propria necessità, da parte dello scrittore di non esser distratto da ciò che c’era fuori la sua stanza e la sua casa.
Era un uomo che amava le feste, la bella vita e sottrarsi all’uso degli abiti e dei vestiti per concentrarsi solo sulla sua opera letteraria, era l’unico “metodo” che aveva.