Il Gas è una delle risorse ad aver maggiormente risentito della crisi conseguente al conflitto in atto tra Russia ed Ucraina. Il suo prezzo è più che decuplicato trascinandosi dietro tutta un’infinità di altri aumenti.
Eni ha reso pubblica una incredibile scoperta avvenuta a largo delle coste di Cipro. Un immenso giacimento di gas che potrebbe cambiare le carte in tavola.
Eni è presente a Cipro da quasi 10 anni e grazie alla propria tecnologia e alla conoscenza dei bacini geologici è giunta ad una importantissima scoperta. Un maxi giacimento la cui portata si stima in 70 miliardi di metri cubi. Il pozzo definito Kronos-1 è stato rinvenuto dopo aver trivellato il fondo marino ad una profondità di 2.287 metri.
Nello scacchiere mondiale, questo fatto, potrebbe cambiare molte cose, soprattutto in un momento in cui le forniture di gas naturale vanno a singhiozzo con Mosca che apre e chiude North Stream 1 a suo piacimento. Una scoperta che conferma l’efficacia della strategia dell’azienda italiana che da tempo ha puntato su questa zona.
Oggi, le parole del suo AD Claudio Descalzi risuonano quasi profetiche: “C’è tanto gas tra Egitto, Israele e Cipro. Meglio non restare nelle mani di pochi fornitori di energia, prima o poi il conto si paga”. Era il 2017 e la Russia aveva appena occupato la Crimea.
Cipro è al centro della contesa del gas da oltre un decennio. Nell’isola al centro del Mediterraneo operano giganti come Chevron e Shell. Queste sono impegnate dal 2011 nell’ottimizzazione dello sfruttamento del giacimento Aphrodite situato nella zona sud orientale delle acque cipriote. Da qui partono forniture per Europa ed Egitto.
Questo giacimento non è completamente sfruttato in quanto parte dello stesso si trova in territorio israeliano. La situazione geopolitica cipriota non è semplice. Ricordiamo, infatti che, dal 1974 l’isola è divisa in due. La parte Nord-Est è sotto l’occupazione della Turchia mentre il restante territorio costituisce la Repubblica di Cipro.
Le zone marine nel quale vengono effettuate le ricerche sono divise in blocchi ed Eni agisce nei blocchi 2, 3, 6, 8 e 9 oltre ad avere una partnership con Total Energies nel 7 e nel 11. Il pozzo Cronos 1 si trova nel blocco e questa è una buona notizia in quanto qui non ci sono problematiche con Ankara come nel blocco 3.
C’è ancora tutto da fare ma già il solo aver trovato questo giacimento di gas costituisce una ottima notizia per noi. Ora sta agli ingegneri accelerare i tempi di messa in opera nella speranza che non si incappi in lungaggini burocratiche ed intoppi diplomatici. Nel frattempo sono partite le gare d’appalto per la realizzazione dell’ambizioso progetto EastMed, il mega-gasdotto da quasi 2.000 chilometri capace di trasportare 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno da questi depositi verso l’Europa.
Una infrastruttura colossale di cui si è fatto promotore il consorzio IG Poseidon equamente composto dall’italiana Edison e dalla greca DEPA. Un’opera faraonica da 5 miliardi di euro gestita tra le altre da Eni, Total e Chevron. Una infrastruttura fondamentale per poter sfruttare quei 3,5 mila miliardi di metri cubi di gas naturale che si stima siano stoccati nel solo Mediterraneo orientale.
Siamo dunque dinanzi ad una scoperta molto importante che potrà aiutare l’Italia e l’Europa a svincolarsi da pericolose dipendenze alleviando e di molto le problematiche energetiche, nostre e del Vecchio Continente.