È uno dei siti archeologici più belli d’Italia e che continua, costantemente, a stupirci. Pompei e le nuove scoperte. Questa volta si tratta di una “casa” del ceto medio: ciò che è stato ritrovato, ci fa capire come vivesse il popolo.
Ormai sono passati più di 2000 anni, ma quegli armadi e quelle suppellettili sono ancora lì, conservate dalla natura.
Pompei: un tesoro senza fine. Sembra il titolo di un film o di un documentario, invece è la straordinaria realtà che, grazie agli scavi archeologici, viene fuori. Non solo Domus del ceto nobiliare. Dobbiamo considerare Pompei alla stessa stregua delle città di oggi, dove convivono insieme sia il ceto nobiliare che quello medio e popolare.
Ed, in fondo, così è stato. Quello che è stato riportato alla luce, durante gli ultimi scavi, è proprio questo: una casa, e le sue relative suppellettili, della “middle class”, il ceto medio. Dopo 2000 anni chiusi all’interno di un armadio, anche lui perfettamente conservato, ecco che tornano alla luce.
Piatti di vetro, stoviglie, vasi e ciotole di ceramica. Ma tutta questa meraviglia dove, di preciso, è stata ritrovata? Come racconta l’Ansa, siamo in una casa che, si pensava, visto il grande dipinto con il suo larario scoperto al suo interno nel 2018, fosse di un nobile.
Invece non è così. Sul retro ecco comparire, dagli scavi, ambienti modesti sì, ma che non mancano di nulla. Anche se è una casa modesta ma dignitosa, ecco che non mancano oggetti raffinati (come una vera casa nobiliare), suppellettili particolari e, anche, calchi di documenti fatti di gesso.
È la vita del ceto medio dell’antica città di Pompei. “Si tratta di una casa di persone del ceto medio che vivevano ai margini di quelle benestanti” – spiega il direttore del parco archeologico di Pompei, Zuchtriegel all’Ansa.
Accanto ai grandi ambienti sontuosi, ecco comparire la vita della Pompei di tutti i giorni. Come descritto dall’Ansa, le pareti di questa casa non hanno pareti dipinte, ma semplicemente l’intonaco. Anche il pavimento è nudo, di terra battuta.
Ciò che non mancano, quasi ad esser sempre più simili alle case nobiliari, sono le cucine e i “servizi igienici”. Un momento straordinario che, ancora una volta, ci porta, pezzo dopo pezzo, a riscoprire la vita dell’antica città di Pompei.