Un ritrovamento unico e raro quello scoperto alle Terme romane di San Casciano. All’inizio sembravano essere delle comuni suppellettili. Invece poi la speciale scoperta di un vero e proprio tesoro votivo.
Uno scavo che ha impegnato per tre anni gli archeologi fino al loro riportare alla luce qualcosa di stupefacente.
San Casciano: la scoperta archeologica
Quando si parla di archeologia, in molti pensano solo ed esclusivamente a grandi scoperte o al riportare alla luce qualcosa di enorme come, ad esempio, gli scavi di Pompei o Ercolano (giusto per dare un esempio di maestosità e grandezza). Ma per chi ci passa ore ed ore a cercare e recuperare non è così. Anche la più piccola pietra, la più piccola delle suppellettili…anche quella è una grandissima scoperta.
E l’Italia è il patrimonio dell’antichità, potremmo così definirla, sia romana che greca. E, ancora oggi, ci si meraviglia e stupisce per le tantissime scoperte che vengono fatte e portare alla luce del sole.
Come racconta l’agenzia Ansa, alle terme di San Casciano dei Bagni, in Toscana, luogo noto, ovviamente, per un turismo termale, diverso da quello solito, un nuovo reperto archeologico farà parlare di sé. Stiamo infatti, per raccontarvi di uno dei più belli ed importanti tesori votivi, dedicato agli dei, che potesse mai trovarsi in un luogo termale.
Altari per i sacrifici agli dei stessi, una vasca, diversi oggetti votivi e un bassorilievo che raffigura un toro e, ancora, accanto a tutti questi ritrovamenti, anche un angioletto in bronzo. La storia dell’età ellenistica ritorna alla luce dopo secoli e secoli.
Un grande santuario, prima etrusco e poi romano
Come raccontato dall’Ansa, ad oggi gli archeologi sono riusciti a scoprire le vere dimensioni di questo santuario, appartenuto agli etruschi prima e ai romani poi. Furono i romani stessi a volerlo ampliare lasciando ai posteri la magnificenza e la grandezza di ciò che è stato riportato alla luce oggi.
Monete coniate e destinate alle offerte per l’imperatore, ma anche per dare onore e preghiere agli dei affinchè proteggano la loro salute ma anche quella di Cesare, ma anche di tutti coloro che in questo luogo sacro arrivavano.
L’archeologo Tabolli, ai microfoni dell’Ansa, spiega la bellezza e l’importanza di una scoperta così. I tanti studiosi che erano lì a capire di cosa si trattasse, non avrebbero mai pensato ad un santuario di così grandi dimensioni.
Anche se lo scavo per riportare alla luce la grandezza e la maestosità di questo luogo continuano, un applauso al team arriva anche dal Ministro della Cultura, Franceschini che, spera, di poter rendere fruibile al pubblico, quanto prima, questo straordinario sito.