La Birra è uno degli aggregatori-sociali più in crescita del 2022. Il tanto agognato ritorno allo stare insieme è sempre più “bagnato” da questa bevanda da nord a sud ,dal mare ai monti, per strada, nei locali, in casa.
I dati proposti da un’attenta ricerca di Piepoli confermano che il futuro della ristorazione e dell’alberghiero sarà strettamente legato proprio alla Birra.
Una Birra per stare insieme
La pandemia ha fortemente minato tutte le categorie legate alle attività di svago come discoteche, ristoranti, pizzerie, pub. Tutti quei luoghi dove la gente non poteva più andare e vedersi. Molte attività non hanno resistito, tutte hanno segnato drastiche riduzioni di fatturato. Chi è riuscito ad attraversare questo calvario ora sta vivendo il risveglio improvviso e sempre crescente della voglia di tornare a stare insieme. In questo contesto la parte del leone la sta facendo la Birra.
La ricerca che guarda la futuro
L’istituto Piepoli, leader nelle ricerche di mercato e nella raccolta di opinioni, ci dice proprio questo. Il binomio birra-locali della socialità vale, in Italia, ben oltre 4 miliardi di euro. Un risultato sbalorditivo. Un trend in continuo incremento dovuto, non solo alla produzione industriale ma soprattutto alla sempre crescente offerta di prodotti artigianali di grande qualità. “Per i prossimi 5 anni la quota di chi dipenderà per metà degli incassi dalla birra passerà dall’attuale 16,7% al 30,2%”, affermano in Piepoli. “Non solo – prosegue la relazione – la birra resterà la costante del nostro vivere sociale e dello stare insieme”.
Questo dato conferma che tutta la nuova economia del settore ruoterà proprio intorno a questa bevanda. Un’ottima indicazione per la categoria. La birra, nelle preferenze degli italiani ha già raggiunto il primo posto superando nell’ordine vino, cocktails, spumanti e champagne.
Birra artigianale: boom italiano
Una tendenza perfettamente recepita da alcuni anni da tanti piccoli imprenditori che iniziando quasi per gioco si ritrovano oggi ad essere tra gli artigiani birrai più premiati.
La “Guida alle birre d’Italia“, a cura della Slow Food, nell’ultima edizione 2023 ha evidenziato questo. Un notevole incremento nella qualità con 456 aziende degne di nota contro le 387 dell’anno precedente. Salgono da 1917 a 2.346 etichette analizzate.
38 di questi produttori hanno ricevuto la prestigiosa “Chiocciola“, l’equivalente dei “Tre Bicchieri” del Gambero Rosso. 80 le eccellenze. Quello che più colpisce favorevolmente è la distribuzione su tutto il territorio nazionale di queste realtà. Guidano questa graduatoria Piemonte, Lombardia, Veneto e Marche. Una concreta speranza di ridare sostenibilità a tutte le nostre Regioni.
Allora è proprio il caso di citare lo spot di Renzo Arbore di qualche anno fa’: “Birra e sai cosa bevi”. Un bravi a tutti coloro che in un momento di difficoltà hanno saputo reinventarsi e credere in un progetto. “Meditate gente, meditate”.