James Caan ci ha lasciato nella notte del 6 Luglio scorso. L’annuncio arriva direttamente dalla famiglia attraverso un tweet confermato dal suo manager.
Jimmy, come lo chiamavano i suoi cari ci ha lasciato tante interpretazioni di spessore ma nessuna di queste gli è mai valsa l’ambita statuetta degli studios.
Furono John Wayne e Robert Mitchum le prime due indiscusse star hollywoodiane a vedere i primi passi sul set di un giovane neeworkese nato nel Bronks e cresciuto nel Queens: James Caan. Era il famoso film western del 1966 “El Dorado” quello che per primo diede visibilità al giovane attore. Di lì a breve inizierà una collaborazione ben più proficua quella con Francis Ford Coppola suo compagno di studi ai tempi dell’università.
James, nel 1969 , interpreta così il ruolo di giocatore suonato di football americano nel film “Non torno a casa stasera” per poi essere chiamato ancora, con grande successo, nella saga de “Il Padrino”. Era il 1972 e la sua interpretazione di “Sonny” Corleone, il figlio del boss Don Vito gli valse la nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista.
Di lì tante pellicole tra cui ricordiamo: “Un grande amore da 50 dollari” – “Una strana coppia di sbirri” – “40.000 dollari per non morire” –“Killer Elite” a fianco di Robert Duval e ancora “Rollerball” e “Misery non deve morire” con Kathy Bates.
Personaggi complessi, spesso violenti e tenebrosi per un attore poliedrico che sembrava aver fatto suo lo stile di vita di quel “Sonny Corleone” che lo aveva lanciato al grande pubblico. Nel 1978 arriva anche la sua stella lungo la Walk of Fame di Hollywood Boulevard, ma mai il titolo più ambito quella statuetta sfiorata nel 1972.
Nella notte dello scorso 6 Luglio l’annuncio della scomparsa da parte della famiglia arriva in un tweet. James Caan aveva 82 anni, noi lo ricordiamo ancora, 50 anni dopo, in quel capolavoro di Coppola. Forse il momento di massimo splendore della sua vita di attore.
Una performance tale che per ben due volte venne proclamato italiano dell’anno nella Grande Mela. Ma lui di italiano non aveva proprio nulla. Caan era infatti ebreo figlio di genitori tedeschi ma quel suo broncio stampato in faccia ricordava esattamente le migliaia di persone che lasciata l’Italia si era accasata a New York. Ciao James e grazie di averci donato il tuo talento.
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