Le temperature impazzite di queste ultime settimane hanno portato con se, oltre al insopportabile senso di caldo, anche un sensibile aumento di alcuni fastidiosi acciacchi tipici del periodo come il mal di testa o peggio il torcicollo.
Cosa fa scatenare questi malanni e soprattutto come curarli, o meglio ancora prevenirli lo ha spiegato Piero Barbanti Responsabile del Centro Diagnosi e Terapia delle Cefalee e del Dolore dell’IRCCS dell’Ospedale San Raffaele di Roma.
Stiamo vivendo giorni di caldo anomalo, fuori da ogni media stagionale e questo ci spinge alla ricerca di fresco abusando spesso dei climatizzatori non solo in auto ma anche in casa, in ufficio e nei luoghi di lavoro in genere. Questo comportamento sottopone il nostro fisico a continui sbalzi di temperatura che possono portare a fastidiose conseguenze.
Ricordiamo che il nostro corpo è una macchina straordinaria, full optional. Anche noi abbiamo infatti il nostro condizionatore d’aria. Questo entra in azione quando le gocce di sudore fuoriuscite dalla nostra pelle evaporano donandoci un senso di frescura. Ora cosa avviene quando entriamo in una stanza dove c’è corrente d’aria, dove la temperatura è di molto inferiore a quella sopportata sino a pochi istanti prima?
Malanni da caldo: Ii torcicollo cura e prevenzione
Quel sudore si “fredda” e va a raffreddare bruscamente la muscolatura sottostante che spesso è proprio quella del collo. Ecco così l’insorgere del fastidiosissimo torcicollo. Nell’intervista raccolta da AdnKronos Barbati spiega come alleviarne gli effetti: “In caso di contratture indotte da sbalzi termici, possono essere indicati massaggi locali, oppure l’uso di sostanze canforate o balsamiche”.
Ma come si dice spesso prevenire e meglio che cure ed il Neurologo aggiunge: “Per tutelarsi è bene coprire la parte affetta con tessuti molto leggeri come la seta, in grado di garantire al contempo una sensazione di freschezza e di traspirabilità”.
La cefalea
Ma c’è un altro fastidioso acciacco che può esser generato da condizionatori o ventilatori: la cefalea. Questa può anche trasformarsi in un mal di testa martellante capace di mettere KO chi purtroppo ne soffre. “L’emicrania e la cefalea di tipo tensivo non dipendono dal grado di contrazione muscolare”.
Il luminare ha quindi semplificato il concetto. Nei punti di congiunzione delle ossa craniche passano dei filamenti nervosi simili a quei ciuffi di erba che si vedono spuntare dal manto stradale. Questi filamenti ha concluso Barbanti: “sono per definizione ipersensibili nei soggetti emicranici e facilmente attivabili dagli sbalzi termici”.
Cosa deve fare dunque uno di questi soggetti? Tenere coperta la testa sia al caldo che quando si è in ambienti climatizzati. Un buon cappello comodo, morbido e leggero permetterà di acclimatarsi nel modo corretto a quel punto lo si potrà togliere senza rischi.